“Collisions And Castaways” rappresenta il sesto parto dei 36 Crazyfists, formazione originaria delle terre d’Alaska, ma attualmente risiedente a Portland, Oregon. Il genere suonato da questi ragazzi altro non è che un metalcore piuttosto violento, ma pur sempre aperto allo stacco melodico tipico del genere e zuccheroso quanto basta per piacere anche alla frangia (scusate il gioco di parole) più emo. Quello che è da dire è che, rispetto ai suoi predecessori, questo disco è figlio sicuramente di un approccio più heavy ed incazzato che si ripercuote sui brani rendendoli piuttosto compatti e con un muro di suono che genera grande impatto. Il drumming fantasioso di Thomas Noonan enfatizza doti tecniche buone ed una solida base ritmica, mentre ciò che non piace è la voce urlata di Brock Lindow, troppo vuota ed eccessivamente monocorde per piacere veramente. Per fortuna le cose cambiano nel registro pulito dove il Nostro riesce decisamente meglio grazie ad una prestazione meno anonima.
Per quanto riguarda la produzione, ci troviamo di fronte ad un lavoro estremamente ben fatto, come solitamente in questi casi, quindi il già citato muro di suono delle chitarre ed una sezione ritmica quadrata e potente aiutano il sound dei 36 Crazyfists a farsi prepotentemente strada nelle orecchie dell’ascoltatore.
Venendo alle conclusioni, questo è un album che sulla carta ha molto da offrire e che segna un passo in avanti verso uno stile personale di intendere il metalcore da parte dei suoi creatori senza mai però distaccarsene. Il risultato è “Collisions And Castaways”, un disco buono nelle intenzioni, ma che in realtà osa troppo poco e scade spesso nella soluzione facile rimanendo, quindi, nell’anonimato per la maggior parte del tempo (fa eccezione la cupa ballad “Caving In Spirals” con il suo flavour vagamente Korniano). Il voto giusto per il sesto lavoro di questa band è una meritata sufficienza, ma nulla più. Siamo in attesa che il gruppo evolva in una direzione meno inflazionata ed allora i risultati saranno certamente degni di nota, visto che le potenzialità ci sono eccome.