Personalmente non conoscevo questo gruppo della scuderia della Black Widow, ed e’ stata una gran bella sorpresa scoprirlo, fedeli alla tradizione della casa discografica i nostri pescano a piene mani dal doom dei seventies, compreso il solito saccheggio ai Black Sabbath, presenti in ogni solco (non certo solo di loro, ma di gran parte delle bands heavy). Cominciamo dalle critiche, la copertina e’ veramente brutta, non so se la scelta di un disegno cosi sia voluta o meno, cio’ non toglie che sia proprio brutta cosi come il logo del gruppo poco leggibile, detto questo (ed attiratomi gli strali dei grafici della Black Widow…) il booklet si rivela cmq molto bello all’interno, con i testi e tutti i credits. La produzione invece e’ curatissima, molto pulita e dinamica, decisamente un punto di forza di “Masters of Magic”.
Passando al sodo invece, le cose cambiano e non poco, ad un primo ascolto il disco appare un po’ ostico invece e’ fruibilissimo, grazie a doti compositive sopra la media, capacita’ strumentali evidenti ed un grandissimo singer! Eh si, il duo Niclas/Avue funziona benissimo e si dividono fra cantato in inglese e francese. Le canzoni variano abbastanza da non rendere il tutto troppo pesante (visto il genere la cosa e’ tutt’altro che facile), si passa con facilita’ da suite lunghissime come “Entre chien et loup” (siamo sui sedici minuti…) dall’incedere maestoso ed aggraziato a brani come la spettacolare “Lost paradise”, up tempo sabbatthiano di grandissima fattura. Tutti i brani sono cmq di ottimo valore determinando l’ottima riuscita di questo lavoro, bello, crepuscolare ed intenso, basta ascoltare la bellissima “Dancing in Moonlight” per rendersi conto che i Northwinds non hanno limiti predefiniti ma si muovono con disinvoltura all’interno del doom coprendone tutte le sfaccettature.
Bravi davvero.