Centvrion: l’orgoglio latino nel nuovo millennio!
Se dovessi lavorare in un’agenzia pubblicitaria, con la mansione di coniare nuovi slogan appetibili ed incisivi, verrei
licenziato in tronco dopo tre giorni. Comunque questa volta, banalità dello slogan a parte, si può dire
che un po’ ci abbia azzeccato.
Sui testi ad essere sinceri non posso esprimermi perchè non li ho a disposizione, per cui questo slogan può essere basato solo
sull’iconografia che i Centvrion hanno scelto. E già il nome credo possa far capire tutto.
Musicalmente invece con l’Antica Roma non c’entrano proprio nulla, e manco con la Roma moderna a dirla tutta.
Il genere proposto in questo Non Plvs Vltra infatti è heavy metal senza tanti fronzoli, che si rifa molto all’incarnazione
anni ’90 dei Judas Priest. Infatti i richiami a Painkiller non sono neanche poi così velati, specie nei riff ma anche
in alcune melodie, come ad esempio nell’apripista Maximum Golgotha.
Ma ciò non è un male specialmente
perchè Germano Quintabà non è assolutamente uno che prova a scimmiottare il grande Rob Halford. Infatti propone un
cantato molto “graffiante” e roco, ma riesce a spingersi anche in alto con molta disinvoltura. Se proprio devo paragonarlo
a qualche altro cantante propenderei per Tim “Ripper” Owens, sempre per rimanere in casa dei Priest.
Ma, ripeto, il parallelo coi Judas rimane solo puramente a livello di ispirazione che i Centvrion traggono dai padri dell’heavy
metal. Continuando a parlare della voce mi hanno molto colpito tutte le sovraincisioni e controcanti, che sono di sicuro effetto
e contribuiscono a dare personalità ed originalità al disco. Rimane solo qualche perplessità su come sarà possibile renderli
in maniera ottimale dal vivo, ma in fondo un concerto è sempre un’esperienza completamente diversa rispetto ad un disco, per
cui questo mio interrogativo può essere considerato solo un dettaglio marginale.
Cosa che invece dal vivo non potrà mancare sarà il riffing roccioso, granitico, duro e preciso dei fratelli Monti, che ti colpisce
con un muro sonoro notevolissimo. Un muro di metallo allo stato più puro.
E come nel metal di miglior fattura non può mancare la giusta dose di melodia, per cui mentre sarete immersi nell’ascolto di queste
10 tracce non potrete fare a meno di cantare anche voi, ad esempio, il ritornello della title track Non Plvs Vltra, oppure della
“guerresca” Panzer March.
Devo quindi ammettere che questo disco mi è piaciuto e non poco, ed è stata veramente una sorpresa da parte di un gruppo che sebbene
già con due album all’attivo, conoscevo solo di nome (e per averli sentiti distrattamente e di sfuggita durante il Gods 2001).
Un disco quindi che consiglio a tutti, e in particolare a chi adora il già citato Painkiller, e anche a tutti gli amanti del metal davvero
più roccioso, con venature di thrash. Insomma, compratelo senza rimorsi!