La Slovenia conserva parecchie sorprese nel panorama del metal estremo soprattutto nel thrash e il potere è in mano alle nuove etichette emergenti come la Metal Tank Records, che ha già visto decollare gruppi come i Vigilance e i Panikk, una sorta di “colonne portanti” del thrash sloveno per dirla proprio tutta.
E’ il caso dei THRAW, band fondata nel 2006, in cui vi troviamo il belloccio Tilen Hudrap, bassista attuale dei californiani pontentissimi Vicious Rumors, con lui la band completa il processo di registrazione del loro primo debutto sulla scena con un album discreto, ma tuttavia buono per poter entrare a pieno regime nel mainstream delle band emergenti che possono fare e dare ottimi risultati. Questo album denominato “Decoding the past” ,vedrà la luce in vista del tutto ufficiale il 31 ottobre con una release di Metal Tank Records. Il disco è stato prodotto da Juan Urteaga, che a sua volta è stato produttore anche dei celeberrimi Testament, Exodus, Heathen, Sadus, Machine Head ed Exumed, quindi insomma è un ottimo agglomerato di suoni. Otto sono le tracce che lo compongono. esplosive e taglienti al punto giusto. Vanno però dette alcune cose tecniche a riguardo. La voce è tenuta più bassa rispetto al volume degli altri strumenti, si poteva alzare leggermente e renderla più grezza perché la prima impressione è che vi sia poca spinta vocale nonostante sia davvero intonato. In compenso il batterista è un virtuoso dei piatti in maniera eccellente, picchia duro Bojan, da vero trainer massiccio e granitico. I riff sono precisi puliti senza dubbio, dei due chitarristi ricordano molto i primissimi Sodom , ma con un rallenty troppo incisivo e il bassista ovviamente riesce a completare in maniera azzeccata cio’ che compie il batterista nell’estrema precisione che offre per poter chiudere comunque in piena sufficienza questo primo lavoro.
In conclusione, pensando che il thrash fosse un genere che è sempre stato ritenuto veloce, potente, grezzo, sporco, estremo quanto basta e violento, in questo disco invece si percepisce un rallentamento piuttosto notevole del thrash che siamo abituati a sentire e questo può essere purtroppo il primo segno di negatività del lavoro eseguito, ma i THRAW non sono tuttavia da sottovalutare soprattutto per la preparazione tecnica e musicale che hanno che è indubbiamente eccellente. Come primo album la sufficienza piena ci può stare, ma con un mixaggio diversamente eseguito forse potevano offrire molto di più di tutto questo.
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