Non è semplicissimo descrivere il sound dei MaterDea… La band torinese infatti propone un mix di diversi generi tra cui sicuramente il folk, il metal sinfonico e il metal classico!
Guidati dalla voce leggiadra della cantante Simon Papa, i MaterDea ci portano in un mondo magico e incantato, di altri tempi. Fin dall’opener e singolo Beyond The Painting veniamo catapultati nell’universo dei MaterDea, fatto di misticismo e di magia.
Musicalmente, come detto, ci troviamo di fronte sia all’aspetto puramente sinfonico (che potrebbe richiamare in qualche modo i primi Nightwish), dettato dall’incedere solenne degli archi e dalle trame tastieristiche, in contrapposizione alle parti metalliche della chitarra e della sezione ritmica. Tutto questo si amalgama alla perfezione con la voce limpida di Simon. Il mix che ne esce è sicuramente vincente.
Talagor Of The Storms, dal ritmo più sostenuto, riprende le medesime coordinate musicali mettendo però in risalto la componente folk dei nostri, grazie all’intervento di strumenti caratteristici.
Non mancano episodi più introspettivi, come la gotica Whispers Of The Great Mother, dalla trama strumentale intricata, o la malinconica Merlin And The Unicorn, in cui si mettono in evidenza gli archi e un cantato ancor più soave da parte di Simon, che duetta col chitarrista Marco Strega.
La titletrack è quasi una fiaba che ci conduce in un mondo fatato, con le parti sinfoniche ben in evidenza e con uno splendido stacco strumentale a circa metà brano.
In “A Rose For Egeria” c’è spazio anche per momenti più goliardici e solari, dal sapore fiabesco, come Land Of Wonder, che potrebbe richiamare i primi Elvenking.
Credo che questa apparente eterogeneità sia l’arma in più del disco, rendendo l’ascolto più piacevole e interessante. Ho detto “apparente”, perché alla fine i MaterDea rendono loro tutte le composizioni dell’album, benché talvolta diversamente variegate nello stile.
Nella parte finale di “A Rose For Egeria” tornano alla ribalta le atmosfere folk in brani come Running All Night With The Wind e Haerelneth’s Journey, pezzo ricco di dettagli e cambi d’atmosfera.
I MaterDea confezionano quello che è sicuramente il loro album più completo e ambizioso della loro comunque breve discografia (questo è il loro terzo full length). Una maturazione e una consapevolezza dei propri mezzi che non può più lasciare indifferenti. Ascolto caldamente raccomandato.