Ritornano con un nuovo album i FolkStone, una delle band italiane più alla ribalta negli ultimi anni. La compagine bergamasca riprende il discorso intrapreso col precedente album “Il Confine”: una maturazione compositiva e lirica atta ad arricchire l’impianto folk e metallico dei nostri.
A differenza del suo predecessore, questo nuovo “Oltre… L’Abisso”, si rivela però come un album musicalmente più d’impatto e leggermente più oscuro. L’opener e singolo In Caduta Libera irrompe, introdotto da un fraseggio di cornamuse, con un incedere agguerrito, con il cantante Lore che ci sputa in faccia un testo di forte denuncia. E questo sembrerebbe il tema portante dell’album (espresso anche in altri brani come Prua Contro Il Nulla) assieme a un mood malinconico e introspettivo, probabilmente figlio dei tempi attuali.
Come detto, i pezzi hanno tutti un forte impatto, sia musicale che lirico, ma non sono assenti aperture più melodiche, come nel caso di Mercanti Anonimi, in cui si ha un vero duetto tra il frontman Lore e la cantante e strumentista Roby. Né poteva mancare il lento, Soffio Di Attimi, brano struggente, dal sapore decisamente malinconico.
Da segnalare anche la cover di Tex, resa in modo efficace alla FolkStone, proposta già diverse volte dal vivo. Sicuramente un’ottima versione, anche se spezza per un attimo il filo conduttore dell’intero album.
L’album si conclude proprio con la titletrack, brano più lento che mette in evidenza nuovamente le peculiarità del disco: una forte malinconia, che a tratti sembrerebbe cedere al pessimismo, ma di contro la voglia di non arrendersi e di combattere. Davvero una splendida chiusura.
I FolkStone, pur restando fondamentalmente sé stessi, proseguono il loro cammino già intrapreso con “Il Confine”, consegnandoci un disco maturo, curato nei minimi dettagli e che non contiene filler. Magari qualcuno sentirà la mancanza di una bella sbronza in taberna, ma è evidente che oggi i FolkStone non sono più solo quello. Per far baldoria ci sarà sempre tempo ma, visto il periodo attuale, una piccola pausa di riflessione non può farci che bene.