Ok, chiariamo subito una cosa: questo singolo non va bene per chi vuole ascoltare solo del metal in senso stretto. La musica dei Deasonika e’ infatti un rock dal sapore alternative, loro sono tipicamente italiani ma con una certa classe, radiofonici ma con gusto: il loro stile e’ chiaro. Qualcuno li boccerebbe subito solo per questo, ma non e’ giusto, di certo consiglio di evitarli a tutti coloro che non apprezzano questa proposta (e forse saranno molti nostri lettori), ma non si puo’ affibbiare ai Deasonika un voto basso per questo, perche’ loro sono anche indubbiamente interessanti… Non ho sentito il disco precedente di questi ragazzi, ma questo “Il giorno della mia sana follia” (che precede l’album “Piccoli dettagli al buio”) non e’ per nulla male.
La title track e’ un brano davvero ben fatto nella sua tipologia, un pezzo energico ma molto melodico, dal testo (in italiano) forse un po’ pretenzioso, ma non banale, se e’ indicativo dell’album che uscira’ allora ci si potrebbe trovare di fronte a qualcosa di davvero interessante, qualcosa che le radio potrebbero trasmettere e che potrebbe anche vendere parecchio (avendo un valore superiore alla media delle cose che solitamente circolano in questi ambienti).
Il brano successivo e’ una cover della celeberrima “Teardrop” dei Massive Attack, il brano non e’ male, ma deve praticamente tutto alla bellezza del pezzo in sè (e qua le vette dell’originale non vengono minimamente raggiunte, soprattutto la voce non convince, ma d’altronde questo pezzo era cantato da una certa Elizabeth Fraser…) che rende la cover piacevole… La terza traccia e’ una versione extended di “Piano” (immagino che il pezzo normale apparira’ sull’album), traccia piu’ atmosferica e meno aggressiva di “Il giorno della mia sana follia”, si lascia ascoltare, ma convince di meno.
Il singolo si chiude con una versione acustica di “Clichè” (presente sullo scorso album), pezzo che richiama un po’ certi Radiohead del primo periodo, buono, ma ancora una volta inferiore alla title track.
Tirando le somme questo singolo non e’ male, se venisse passato per radio potrebbe scatenare un certo interesse, e il suo valore mi sembra molto superiore a quello che passa di solito per l’etere, soprattutto perche’ questa musica appare piu’ “sentita”… Ora sono curioso di sentire l’album, sperando che lo stile sia piu’ quello di “Il giorno della mia sana follia” che quello degli altri pezzi (in questo caso l’album potrebbe colpire molto meno)…
Ah, se interessasse a qualcuno il disco e’ prodotto da Marco Trentacoste (anche membro del gruppo), che ha lavorato con gente tipo i Malfunk, i Delta V e i Bluvertigo, poi se questo sia un male o un bene decidetelo voi…