Settima prova in studio per i greci Nightfall, formazione attiva dal 1991 dedita, almeno in passato, ad un black/gothic senza infamia e senza lode. Non sono mai stato un fan dei Nightfall e perciò non li ho mai seguiti nelle loro possibili evoluzioni, ricordo però un imbarazzante “Lesbian Show” del passato, album praticamente inutile e bruttino.
Invece “Lyssa:Rural Gods And Astonishing Punishments” è un discreto album di death metal dalle tinte dark/gotiche che, ben lungi dall’essere un album imperdibile riesce a fare il suo sporco lavoro. Fra brani ben riusciti e altri un pò meno, fra momenti densi di melodie orientaleggianti (probabilmente la miglior dote dei Nightfall) e accelerazioni belle violente (alla batteria troviamo Kollias dei Nile) che pescano dal death/thrash moderato, “Lyssa” ha il solo difetto di essere un disco poco longevo e destinato a confondersi nel marasma del marasma a causa della sua poca originalità.E se da un lato brani come “Dark Red Sky”, “Christless”, “Master Of My Dreams” e “The End Of Times” rappresentano il perfetto connubio fra potenza e melodia, altri brani come “Swallow” e “Synastry” risultano ben poco incisivi, privi di mordente e dozzinali. Di impatto anche le melodie (già usate in passato da altri gruppi connezionali dei Nightfall come i Septic Flesh) come ad esempio quel cantato orientaleggiante ad inizio disco che danno all’intero disco un sapore sinistro e decadente altrimenti difficilmente raggiungibile con sole chitarre e tastiere.
Tralasciando inutili quanto fastidiosi giri di parole “Lyssa” è l’ennesimo album del medesimo genere, poco originale se non fosse per quelle melodie di cui parlavo prima ma comunque ben suonato.Lontano dal consigliarne l’acquisto ai non-fan del genere non posso che consigliare ai restanti un ascolto preventivo prima dell’acquisto, potrebbe piacere.