Non di rado capita di dover analizzare un disco non soltanto per il suo valore e contenuto musicale, ma anche in virtù di particolari eventi che gettano una luce differente sulle registrazioni.
E’ il caso di questo “One More for the Road”, un live che forse non sarebbe stato neppure prodotto se non fosse divenuto, purtroppo, l’ultima testimonianza dal vivo del chitarrista Derek Frigo, scomparso qualche mese più tardi.
I fattori esterni all’aspetto prettamente musicale, in questo caso, sono ovvi e giustificano almeno in parte la pubblicazione di un prodotto che per altri versi risulta purtroppo insufficiente.
L’inconveniente più palese del disco, registrato al Cat Club di Hollywood nell’Agosto 2003, è la qualità sonora del tutto inadeguata a una pubblicazione ufficiale e degna più che altro di un bootleg: dalle spiegazioni si apprenderà infatti che l’audio è stato ricavato non dalla soundboard ma da alcune telecamere posizionate posizionate nel locale, con il prevedibile risultato di un sound molto sporco, privo di dinamica e terribilmente sbilanciato sugli alti.
Tenendo a mente il valore extra-musicale del disco, si potrebbe comunque soprassedere sulla qualità sonora (anche se pagata a prezzo pieno), se non fosse che l’album presenta anche altre pecche: la prima è l’assenza del bassista, fondatore e leader Chip Z’ Nuff (quella sera sostituito dall’amico Tim Tame), fattore che va a minare alla base la stessa rappresentatività del lavoro come “testamento della line-up originale”, mentre la seconda è relativa alla scaletta, incentrata esclusivamente sui primi tre lavori (per quanto siano forse i più validi), con la sola aggiunta di una cover dei Beatles (“Revolution”) e di una piuttosto insignificante nuova studio-track, “Mary Jane”.
Se aggiungiamo il fatto che le tracce live presentano pause di silenzio fra l’una e l’altra, segno di un montaggio in studio che va anche a sottrarre in genuinità alla registrazione, i conti sono presto fatti: il valore delle prime sei tracce del disco è fuori discussione e gli Enuff Z’Nuff sono capaci di rendere ottimamente dal vivo il loro eccezionale talento melodico e il loro sound inconfondibile, ma questo, probabilmente, non basta a evitare che un disco come “One More for the Road” risulti un prodotto destinato solo ed esclusivamente ai fan più convinti.