Nuovo capitolo della saga In Flames, cosa ci attenderà questa volta dai nostri eroi ? Lo dico subito, per me gli In Flames sono morti con “Colony”. “Clayman” lo considero un disco pessimo, “Reroute to Remain” un lavoro con qualche idea carina buttata via e niente più. “Soundtrack to your Escape” invece delinea meglio la strada del gruppo senza dire più di tanto ma tendendo verso il miglioramento ed arriviamo a questo “Come Clarity” che ne è il degno successore.
Cosa ci offrono quindi questa volta ? Beh rimaniamo sempre lì nell’ambito Death/Nu Metal quest’ultimo ancora accettabile (e se ve lo dico io potete fidarvi visto che sono allergico), il cantato di Friden è andato affinandosi e possiamo ormai mettere nel cassetto quelle cose orrende sentite nei primi dischi del nuovo percorso In Flames; ovviamente non mancano filtri vari, voci pulite/growl e anche una voce femminile.
I pezzi sono quasi tutti carini e prendono anche discretamente ma sicuramente non si può evitare di provare una sensazione strana a sentire un paio di riff che rimandano la mente ai tempi d’oro del gruppo, inizio di “Crawling Through Knifes” per esempio, ma avviene solo per pochi istanti, nessun brano comunque che esalti per livello qualitativo. Completamente da dimenticare invece “Pacing Death’s Trail”, “Versus Terminus” , “Our Infinite Struggle” e “Vanishing Light”.
Tiriamo le somme: come già detto in sede di altre recensioni, sempre degli In Flames, se considerate il gruppo morto con “Colony” andateci coi piedi *molto* di piombo e fate come il sottoscritto mettendovi l’anima in pace dandogli una possibilità, è un disco sufficiente se preso senza preconcetti. Per coloro che invece sono rimasti soddisfatti dagli ultimi due dischi precedenti continueranno ad esserlo e possono acquistarlo a scatola chiusa.