Se si facesse un rapporto fra numero di valide rock band ed estensione del territorio nazionale, non ci sarebbe da sorprendersi a ritrovare la Svizzera ai vertici dell’ipotetica classifica: proprio dalla stessa patria di Krokus, Transit, Apocalypse, Coroner, Lacrimosa, China, Gotthard, Crystal Ball, Samael e tanti altri arrivano anche gli hard rockers Shakra, giunti ormai al quinto album ed avviati verso la consacrazione come uno dei gruppi di punta della scena elvetica contemporanea.
“Fall”, secondo lavoro con il nuovo cantante Mark Fox, segna un parziale “ammorbidimento” del sound nella direzione intrapresa ultimamente da diverse band del genere: a prescindere dalle motivazioni, che interessano relativamente, quello che conta è essenzialmente il risultato, qui decisamente buono.
Ai ritmati ed inesorabili riff comunemente associati agli Shakra, che fortunatamente continuano a spettinare l’ascoltatore (“Out of Control”, “Nightlife”, l’ottima “Do You Know” fra le altre), si affiancano infatti momenti più controllati (la riuscita title-track, “All or Nothing”, “She’s My Ecstasy”, “Chains of Temptation”) che vanno a mostrare una diversa ed interessante faccia del gruppo svizzero.
Già dall’ascolto del singolo “Take Me Now”, poi, appariva evidente la volontà del gruppo di improntare i pezzi puntando in modo particolare sui chorus, operazione che se da un lato non è forse riuscita perfettamente in tutte le canzoni, dall’altro è stata senz’altro stimolante in fase di composizione, col risultato di ritrovarsi alla fine con un disco decisamente ricco di buone melodie, per giunta valorizzate dagli espressivi assoli del bravo Thomas Blunier.
Oltre alle immancabili ballad (le belle “How it Feels” e, soprattutto, “Immortal”), il disco presenta infine una ulteriore chicca, ovvero la lunga e più complessa “Walk on Water”, ottimamente rappresentativa del connubio fra ritmiche taglienti, ritornelli anthemici, “aperture” del sound ed assoli melodici che è per molti versi la quintessenza dell’album.
“Fall” segna nell’insieme un’importante conferma per la band rossocrociata, capace di mantenere le aspettative ed approcciarsi al contempo in maniera un po’ diversa al metallico hard rock che è valso loro tanti consensi negli ultimi anni.
Un buon album, consigliabile sia al fan che al neofita.