“Dark Love Poems”, nuovo lavoro dei Bl[a]dflowerz (o Bloodflowerz che siano) mi ha un poco sorpreso. Le precedenti fatiche di questi tedeschi non erano infatti nulla di che, e ai primi ascolti anche l’ultimo album mi sembrava una cosina da poco… mi sono però dovuto ricredere! Certo, “Dark Love Poems” non è un disco eclatante, ma ha le sue evidenti qualità. Le tracce che contiene offrono un misto di gothic rockeggiante che deve molto ai Lacuna Coil ma anche ai Guano Apes, la “commercialità” è innegabile (queste canzoni le vedrei bene su Mtv), tuttavia non si può negare quanto questo sia un lavoro fatto bene (“Sajidas’ Song” ed “Healing Hearts”, tanto per fare due nomi, si incollano in testa fin dal primo ascolto ma non si schiodano via tanto facilmente). Tra l’altro per offrire un po’ di varietà all’ascoltatore sono stati inseriti in tracklist anche dei pezzi dalle atmosfere un po’ diverse rispetto a quanto descritto finora, come “The Last Dance” (canzone che sembra uscita da “The Neonai” dei Lake Of Tears e dotata di un che di danzereccio che fa venire voglia di sbattersi) o “Anthem For A Stranger” (che in alcuni pezzi sembra uscire da un disco degli In Extremo). Voglio poi citare infine “Dark Angel”, una composizione schifosamente melensa e sovraccarica di facili melodie, ma anche decisamente irresistibile, che proprio per questa sua ambivalenza si merita una nota.
Globalmente il disco, come si sarà ormai capito, è quindi molto piacevole e contrariamente a quanto mi aspettavo inizialmente lo sto ascoltando parecchio. Purtroppo qualche cedimento di troppo nella seconda metà (soprattutto gli ultimi due pezzi) ed il fatto che comunque la longevità di un lavoro di questo tipo non può essere molto alta impediscono l’assegnazione di un voto superiore ai 3/5, tuttavia i 4/5 non sono poi lontanissimi e se vi piace il genere un’ascoltata a “Dark Love Poems” potreste anche darla.