Charlie Dominici, musicalmente parlando, sta vivendo una vera e propria seconda giovinezza.
Dopo aver cantato sul primo capitolo discografico dei Dream Theater, quel “When Dream And Day Unite” targato 1989, il cantante americano cerca nuovamente fortuna in questi primi anni del nuovo millennio, dopo aver prodotto un album a suo nome (“O3 A Trilogy – Part I) ed aver siglato un accordo discografico con l’ottima SPV.
Ora, a distanza di ben quattro anni dal primo capitolo, giunge nei negozi la seconda parte di questa trilogia, scritta assieme ai compagni di viaggio che da qualche anno, ormai, accompagnano Charlie all’interno del panorama prog, ovvero 4/5 dei nostrani Solid Vision.

“O3 A Trilogy – Part II”, riprende il discorso musicale interrotto col precedente capitolo e, più in generale, con il primo album dei Dream Theater, mescolando assieme una forte componente prog e tutta una serie di sfumature tipicamente rock oriented. Da parte sua, la prestazione del buon Dominici non fa di certo gridare al miracolo, sebbene alcune trovate musicali risultino apprezzabili e di buon gusto. Tecnicamente il prodotto non si discute, manca, tuttavia, del mordente su gran parte del lavoro: in un genere come questo, ovviamente, oltre alla complessità delle strutture metriche ed alle notevoli doti tecniche degli interpreti è richiesta una forte dose di personalità ed intraprendenza, ingredienti che hanno permesso ai Dominici di scrivere brani come “The Calling” e “Captured” e che mai più si sono rivisti nel contesto “O3 A Trilogy – Part II”.
A questo punto, aspettiamo il terzo capitolo della saga per stilare un giudizio definitivo sulla seconda carriera artistica di Charlie Dominici.

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