Finalmente ritornano sulle scene discografiche i bravissimi DGM con un album intitolato Different Shapes e che viene pubblicato nel decennale di attività del gruppo, se escludiamo il mini demo Random Access Zone del 1996.
Ironia della sorte della formazione originale non è rimasto nessuno, i cambi si sono susseguiti negli anni sufficientemente numerosi, ma questo non ha impedito comunque di pubblicare sei album in questi dieci anni, una media di uno ogni due anni.
Il nuovo lavoro con tre quinti della formazione di Misplaced si mantiene su altissimi livelli qualitativo compositivi con riff granitici e soavi progressioni sostenute da una sezione ritmica ormai collaudata dei bravi Arcangeli e Costantino.
Molto belli e raffinati i soli eseguiti dal nuovo ingresso alla chitarra Simone Mularoni e le atmosfere sognanti dell’anchessa nuova entrata alle tastiere Emanuele Casali.
La particolarità di questo nuovo album è l’essere molto più pesante e melodico allo stesso tempo: provate ad ascoltare in ordine la sognante e dolcissima The Fallen Angel con la tritasassi Peace Of Mind in cui il “drumming” serrato di Costatino è semplicemente spettacolare.
Grandissimo, ma questa non è una novità, Titta Tani che sfoggia una versatilità sempre maggiore passando da un cantato melodioso di Frontiers a uno arrabbiato dell’appena citata PeaceOf Mind.
Musicalmente l’album è di conseguenza piuttosto variegato lasciando poca anticipazione all’ascoltatore rendendo così imprevedibile e quanto mai godibile questo Different Shapes.
Per quanto abbia amato i precedenti lavori, posso affermare che questo nuovo è probabilmente il loro migliore; forse ciò è dovuto alla maggiore gestazione che ha permesso quindi di limare e modificare qualcosina della loro musica. Semplicemente stupendo.