Forti di una strana popolarità telematica, dovuta alla contemporaneità d’uscita del loro debutto con l’ultimo lavoro dei Queens Of The Stone Age, gli Era Vulgaris fanno il loro ingresso sulle scene con un carico non indifferente di fortuna ed ambizioni. Spinti da entusiasmo e pretese, infatti, i quattro musicisti irlandesi si spingono nell’ardua missione di riunire, su di una base thrash, tutta una serie di influenze provenienti da generi e filosofie dissonanti.
La missione, dopo attenti e ripetuti ascolti, si può dire solo parzialmente riuscita. ‘With Stirs Within’ è un disco coraggioso, vero, frutto dell’abbondanza ispirativa di ragazzi che, facendosi prendere troppo la mano, finiscono per restituire un prodotto troppo eterogeneo e talvolta stucchevole. Come già detto il cardine attorno al quale gira il disco è quello del solido ed abusato thrash statunitense sul quale, con ottime doti tecniche, sono costruite divagazioni sonore sorprendenti ed inaspettate. Con un approccio caro alla tradizione progressive, il singer-chitarrista Chris Rob si lancia in un riffing articolato che, pur risultando migliorabile nella concezione delle linee solistiche, non appare mai dispersivo o lontano dall’obiettivo globale. Un target identificabile in un disco duro ma aperto, compatto ma variegato. Un intento apprezzabile che, complice anche un atteggiamento ancora acerbo della band, spesso e volentieri si rende inconsistente nello stesso momento in cui dovrebbe valorizzarsi con quei cambi di registro gestiti in maniera ancora troppo legnosa. E’ così che, con lo scorrere della tracklist, influenze di Pantera e Faith No More, Opeth e Mudvayne, passando per numerosi elementi stoner ed heavy, cominciano a fare a cazzotti tra loro senza colpire alcuno all’ascolto. Un viaggio piacevole ed a tratti sorprendente al termine del quale, quando i suggestivi passaggi della strumentale “Imram” sanciscono la chiusura, non ci si può esimere dal constatare una genuina e naturale incompletezza. Un neo pesante ed inconfutabile che, pur privando di valore un disco potenzialmente esplosivo, non elimina i meriti di una band dal palese valore e degna dell’ascolto degli appassionati.