Ancora Polonia, ancora metal estremo. Questa volta sono i Demise e il loro terzo CD ufficiale a essere ristampati dalla Metal Mind e ad essere immessi sul mercato a tre anni di distanza dal lancio in terra madre su Empire Records.
Il loro ‘Torture Garden’ si muove all’interno del calderone death thrash, sfociando spesso e volentieri anche in territori più aggressivi, tecnici e agguerriti. A testimonianza di quanto potenzialmente valga la band polacca troviamo un certo James Murphy (Death, Testament, Agent Steel) in veste di coproduttore (buono il suo lavoro di missaggio ai Safe House Studio) e guest (compare su ‘Unjust’ con un ottimo solo di chitarra e sono sue le rarissime incursioni di tastiera presenti nell’album) ma anche altri musicisti della già citata scena polacca come Tomek Bordega e Szymon Czech. Un progetto nel quale hanno creduto in molti sin dai primi giorni, forte di un sound molto potente e ambizioso e di una compagine con delle ottime capacità tecniche: ‘Oath Of Chaos’, ‘Evil Deeds’ e la stessa titletrack sono tutti brani rappresentativi di un certo modo di intendere il death thrash scandinavo e la sua proverbiale irruenza sonora. Il resto del prodotto, però, non rispecchia questi canoni e si perde tra i meandri di un songwriting pretestuoso e poco convincente, anche se rimane ferma l’idea di una compagine con parecchie frecce al proprio arco. Il lancio sul mercato Europeo potrebbe servire, in questo senso, a responsabilizzarne l’operato…