“Zoom Code” dei Thanatoschizo mi ha incuriosito. Non è perfetto, presenta diverse sbavature, ma è riuscito comunque ad accattivarsi la mia attenzione. Questi portoghesi si cimentano in una miscela di death melodico, gothic e prog dalle venature etniche, i richiami ad altre band sono evidenti (gli Amorphis sono il primo nome a cui ho pensato, ma vanno citati anche i Paradise Lost e i The Gathering ed infine, in parte minore, i Katatonia), tuttavia “Zoom Code” dimostra una certa personalità. Certo, tanti elementi non sono facili da mescolare assieme (se poi si pensa che le voci sono tre – femminile pulita, maschile pulita e maschile sporca -, si intuisce ancora meglio quanta ambizione ci sia dietro a questi brani) e non sempre il tutto fluisce come dovrebbe, fortunatamente però spesso tutto funziona e pezzi come “L.” (probabilmente l’apice del disco) sono alquanto piacevoli.
Sono stato dubbioso se assegnare un 3/5 o un 4/5 a “Zoom Code” e alla fine ho optato per il voto più basso per via delle pecche e della produzione non proprio ottimale (aspetti che non posso ignorare), tuttavia se vi capita di poter ascoltare la fatica dei Thanatoschizo vi consiglio di darle una possibilità, nonostante le imperfezioni potrebbe incuriosirvi come ha fatto con me.