Ma che ventata di freschezza! E che ritorno ai primi anni ’80 se non addirittura indietro ancora!
Un album che parte sicuro di sé, con vocals caldi e cristallini, senza sbavature; una musica non originalissima ma nemmeno banale.
Le prime tracce sono una più piacevole dell’altra, con l’ottima Gravity, che ha qualcosa dei Deep Purple, e Back To Me, il cui incipit mi ricorda vagamente addirittura i Bee Gees. Poi Get Bent tocca livelli davvero alti con Breathing, dalla delicatezza invidiabile, reminiscente di un Elton John con assoli Queen! Si tratta di un hard rock a volte più ballad che hard, molto coerente e ben strutturato, grazie anche al canto.
Il problema si ha a fine disco, motivo della promozione col 3/5 e non oltre. Infatti da Space in poi il livello inizia a scendere e si hanno addirittura delle tracce bruttine, vedi Grounded. Un ultimo tentativo di risollevarsi si ha con la buona Hard To Understand, sulla scia di un certo Bon Jovi….
Che altro dire? Questo è un disco sicuramente adatto per qualsiasi tradizionalista del rock, che voglia assaggiare un revival ideato da giovani attenti a sonorità passate. Il quartetto americano, del North Carolina per l’esattezza, deve rimanere focalizzato sul proprio progetto e insistere, perché i risultati arriveranno.

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