Un tuffo nel passato grazie alla Perris Records con questi Sahara Steel, band statunitense invero attiva dal fin dai primi anni 90 ma con un solo full length omonimo pubblicato nel 2001; questa è la reissue proposta dall’etichetta americana.
Il sound dei nostri arriva dritto dagli ’80: quel heavy rock americano che richiama alla mente band come Dokken o i più recenti (per modo di dire…) Steelheart, senza però trascurare l’insegnamento anglosassone dei primi Saxon e Judas Priest. E in effetti l’opener Fatal Heartbreaker col suo riff incalzante e le vocals ruvide di Jack Klunder sembra presa direttamente da un disco di Biff Byford e soci: canzone perfetta per essere usata come apertura, grazie a un coro immediato e a un riffing davvero accattivante ad opera del chitarrista Patrick Sheppard che si propone anche in uno splendido assolo. Con la successiva Back In Trouble i ritmi calano ma non la qualità del mid tempo in questione di dokken-iana memoria. I Sahara Steel non scordano le proprie origini con la power ballad Heart Of Fire dal classico sapore “ruffiano” a stelle e strisce. Stesso discorso per il brano Booze, Tattoos, & Rock \’N Roll (già il titolo la dice lunga!): rock americano “ignorante” che nel finale si trasforma in un’autentica cavalcata! Ancora una volta il chitarrista sugli scudi, davvero bravo. Con Save Your Prayers si ritorna su suoni più heavy con il buon Jack Klunder che sembra quasi fare il verso a Rob Halford! Canzone indovinata che potrebbe candidarsi al ruolo di possibile hit-single. Il resto del disco si mantiene su buoni livelli per un ascolto più che piacevole, in particolare con i brani Push Comes To Shove e Over Exposure.
Magari per qualcuno un disco come questo ‘Sahara Steel’ potrà sembrare anacronistico, ma la buona musica è senza tempo e, anzi, se siete amanti del genere aggiungete pure un punto in più!