Recensire un disco a volte può risultare difficile ed insidioso se parliamo di un greatest hits; se oltretutto a pubblicarlo è un nome ingombrante come quello degli UFO l’impresa si fa davvero ardua. Difficile trovare ogni volta qualcosa da aggiungere, è giudizio sostanzialmente condiviso che la band che negli ultimi anni abbia riacquisito una forma invidiabile grazie all’innesto di Vinnie Moore ma sopratutto grazie alla definitiva defezione di un Michael Schenker piuttosto spento nelle ultime prove in studio e oltremodo inquieto a livello caratteriale.
Detto questo, ed evitando e di cadere nella banalità delle frasi fatte e della pompa magna che si conviene ad una band nel momento della sua autocelebrazione, occorre concentrarsi sui contenuti. Può avere un senso una raccolta del genere, a quarant’anni dal debutto? “Best Of Decade” non è, una volta tanto, la solita raccolta messa su alla meno peggio da qualche discografico annoiato. La produzione del nuovo millennio salta volutamente a piè pari gli scialbi “Sharks” e “Covenant” pubblicati fra il 2000 e il 2002 con Schenker alla chitarra; il resto del materiale è tutto farina del sacco di Vinnie Moore e della band che ha partorito You’re Here, The Monkey Puzzle e The Visitor, dischi di sano hard rock senza orpelli che hanno restituito una band in forma smagliante. L’idea di inserire in scaletta i vecchi cavalli di battaglia in versione live può sembrare un escamotage per dare sostanza ad una raccolta che forse si poteva evitare, ma le frizzanti versioni di “Let It Roll”, “Shoot Shoot”, “Lights Out” e “Doctor Doctor” costituiscono l’ennesima cartina tornasole di una band che ha ancora molto da dare, in studio come on stage.