Ci sono rimasto male. Anzi, malissimo.
Il desiderio di ascoltare ‘Illud Divinum Insanus’ era grande; alimentato da otto lunghi anni di attesa dopo l’ultimo mediocre ma onesto Heretic, pubblicizzato enormemente nei mesi scorsi dalla Season of Mist anche con ‘samples’ che non ho ascoltato appositamente. Tuttavia la delusione ora, è ancora più grande. Speravo che il ritorno di D. Vincent al microfono dopo sedici anni, potesse portare un’altra forte scossa ‘old-school’ nel panorama estremo odierno; mi aspettavo un capolavoro evolutivo colossale; ero eccitato dinnanzi al nuovo lavoro dei leggendari Morbid Angel, ma all’ascolto rimango immediatamente stupito e scioccato, esclamando: “Siamo su scherzi a parte?!”.
‘Illud Divinum Insanus’ è un disco sconcertante e cerco di trovare una spiegazione logica a tutto ciò.
Il disco parte con Omni Potens, due minuti e mezzo di inutili voci distorte e sintetizzatori dai toni ‘Industrial’. Passo avanti e mi trovo dinnanzi a ‘Too Extreme!’. Pezzo veramente inconcepibile ma importante per la mia deduzione. Rido per non piangere, ma questo brano è ‘pseudo-Techno’, con voci distorte, ragazzi. Sembra una barzelletta, ma non scherzo. E’ roba che neanche i peggiori Combichrist avrebbero prodotto.
Mi domando: “ ma quale è il senso? Come mai la colonna portante del Death Metal per anni, ha fatto ora una cosa del genere? “
Rifletto e vado avanti.
Con le successive ‘Existo Vulgorè’, ‘Blaades of Baal’, si entra nel vuoto imbarazzante di ‘Illud Divinum Insanus’. Tutto suona banale, pigro, senza emozione, uguale. Riffs di chitarra pacchiani, batteria che sembra drum-machine, basso non pervenuto, suoni di produzione poco curati, pessimi. Idem con le seguenti ‘I am Morbid’ e ’10 More Dead ‘, lente e prevedibili, dall’odore Death ma dal sapore insipido ed inutile, prive di significato, con sessione ritmica inconsistente, condite da strane sonorità inutili come cori finti e voci distorte, senza lasciare alcuna impressione.
Mi domando: “Posso mai credere che dopo ventisette anni di attività, dopo otto album storici, catalogabili addirittura in ordine alfabetico, i Morbid Angel oggi abbiano sputtanato loro stessi con un disco così tragicomico? Dove sono finiti gli assoli memorabili di Trey Azagthoth?”.
Rifletto e vado avanti.
Il prossimo pezzo è ‘Destructos Vs. the Earth / Attack’ e ci risiamo. Ridicolo brano elettronico ‘pseudo-Industrial’ di ben sette minuti, senza idee, insensato, una tortura. Poi con ‘Nevermore’ e ‘Beauty meets Beast’ ritorniamo alle povere sonorità Death, comunque abuliche, con i classici stacchi e ritmi del genere, buttati li per dare una impronta di questo stile al disco, ma totalmente anonimi, che fanno rimpiangere i veri Morbid Angel, quelli di ‘Covenant’ e di ‘Domination’ per intenderci.
Mi domando:” Perchè ‘Illud Divinum Insanus’ è intervallato da lunghi orribili pezzi elettronici sperimentali mal riusciti, a finte brevi tracce Death Metal stanche, passate e senza passione? Può questa band aver partorito tale songwriting, tali arrangiamenti, e non essersi accorti, loro per prima, anche durante il mixaggio che qualcosa non andava?”
Rifletto e vado avanti.
Il disco prosegue con la rockeggiante, elettronica, industriale (tutto in senso comico ovviamente) ‘Radikult’, che da l’impressione di un brano di Marilyn Manson, per la precisione il ritornello si intona benissimo con ‘The Beautiful People’, giusto per renderci conto di cosa stiamo parlando e chiude con ‘Profundis-Mea Culpa’, il perfetto colpo di grazia grezzo per quest’ultimo lavoro dei Morbid Angel.
Dopo aver riflettuto abbastanza arrivo ad una amara conclusione.
‘Illud Divinum Insanum’ è una vera e propria ‘Americanata’ . Questo disco ha un’unica filosofia: vendere e guadagnare il più possibile. Non ha nessun senso associare ciò ai Morbid Angel, e penso onestamente che ‘Illud Divinum Insanus’ è stato usato solo a fini commerciali. Se i componenti avevano qualche voglia di sperimentare Techno, Industrial, Elettronica o altro, perchè non produrre un Side-Project?
Qui si tratta di un platter di cartone, pre-confezionato a tavolino, dove dentro è stata messa qualche finta traccia ‘old-school'( non riuscendoci neanche tra l’altro ), cercando di accontentare i fans di vecchia data, ma che vuole procurarsi qualche nuova utenza ingenua, attraverso tamarre title-track d’impatto, brani ‘ballabili’ che suonerebbero bene in qualsiasi rave del pianeta e quindi ovviamente qualche quattrino in più.
Ascoltando ‘Illud Divinum Insanus’ mi sono sentito ancor di più preso in giro da David Vincent, da Trey Azagthoth & Co , perchè in passato hanno contribuito enormemente alla mia crescita musicale.
Sconsigliato ovviamente a tutti: non fatevi prendere in giro anche voi, non acquistatelo e non degnate questo full-lenght di un ascolto. In definitiva se quest’ultimi sono i Morbid Angel, pensare ad un loro commissariamento straordinario sarebbe più opportuno che sfociare nel ridicolo come hanno fatto con ‘Illud Divinum Insanus’.