Bel minicd/demo d’esordio questo dei lucchesi Aghast Insane, un’intro e 5 pezzi per un totale di quasi 18 minuti che rivelano un gruppo caratterizzato da entusiasmo, grinta e compattezza, come tutti i gruppi undergound che si rispettino, ma anche dotato di personalità e di capacità tecniche e compositive decisamente sopra la media, che invece purtroppo tendono spesso a latitare, soprattutto nelle prime prove. Il genere proposto è quell’heavy-thrash tipicamente americano che ha fatto la fortuna di molti gruppi d’oltreoceano, in primis ovviamente i Megadeth, quindi brani con sfuriate violente ed accelerazioni repentine ma sempre un certo controllo del tutto, diciamo così, e un occhio particolarmente attento alle melodie e alla cura dei dettagli. Il trittico iniziale è emblematico in questo senso, con brani corti e relativamente sparati (“Alone”) o leggermente più intricati (“Cherudek”) ma decisamenti efficaci e personali (particolarmente bello poi l’inizio dell’omonima “Aghast Insane”). I restanti due brani del lavoro, durando quasi quanto tutti quelli che li hanno preceduti, sono i più lunghi del lotto e mettono quindi più alla prova il gruppo che però, l’avrete capito, si rivela abbastanza maturo da non farsi assolutamente intimidire e continua per la sua strada, macinando riff su riff senza mai precipitare nel troppo scontato e quindi nel banale. Decisamente buona la produzione, con suoni incisivi e ben bilanciati (anche se per i miei gusti qualcosa andava rivista leggermente per la batteria), ottima la prova di Riccardo Bernardini, soprattutto sui toni medio bassi, precisa ed inarrestabile la sezione ritmica, affiatatissime e ipertaglienti le due chitarre. Potenza, “tiro”, melodia, capacità, personalità, che altro volete? Aghast Insane, segnatevi il nome.