Coerenza d’intenti, precisione e semplicità: sono questi i maggiori pregi che emergono dal primo demo dei baresi Subliminal Fear. Per quanto questo lavoro, infatti, non stravolga per la personalità utilizzata in fase di composizione dei brani esso non esita a presentarsi diretto, gradevole e compatto sin dai primi assaggi. La proposta che caratterizza questo “Demo 2005” è assimilabile ad un death-thrash dalle tinte melodiche a cavallo tra gli At The Gates di “Slaughter Of The Soul” e gli In Flames degli ultimi anni novanta. Come già accennato i brani sono tutti strutturalmente abbastanza semplici e, nonostante la sovrapposizione di riff che piacevolmente si accavallano in varie maniere, al loro interno si mantiene sempre una buona assimilabilità e fruibilità. Tutto ciò è mantenuto anche grazie alle buone melodie che, sempre veloci in linea con i tempi molto sostenuti, riescono ad evitare di sembrare troppo “facili” e mielose. Buona la prova vocale di Carmine Cristallo che, seppur facendo riecheggiare l’eco dei colleghi delle band citate sopra, grazie ad una tendenza all’osare, dal punto di vista del coraggio e dell’originalità di stile, riesce a mostrarsi come il più valido dei cinque. Trattandosi di un lavoro autoprodotto, grandi lodi vanno rivolte ad una produzione puntuale e precisa che, con una prova sopra la media usuale, riesce a risultare perfetta per il sound di cui necessita un lavoro di questo genere ed a rendere il giusto tributo ad ogni strumento. Nonostante tre brani siano pochi per valutare appieno pregi e difetti di una band, questo disco offre non pochi spunti interessanti garantendo, come già osservato, una forte presa sull’ascoltatore. Scollandosi di dosso ispirazioni pesanti e riflettendo su come far uscire allo scoperto dosi più massicce di unicità sonora i Subliminal Fear potranno ricevere ancor più lodi di quante, senz’altro, ne riceveranno con il lavoro in questione.