Piuttosto grezza la proposta degli esordienti Louwiper, innamorati cronici del buon vecchio thrash anni ’80 e per la prima volta all’opera con questo “Blind Eyes”, demo-cd di sei brani autoprodotti. Grezza perché la qualità sonora del prodotto è piuttosto scarsa, grezza perché il genere di cui i nostri si fanno portacolori non esige particolari elucubrazioni mentali per produrre del buon materiale. Il problema sorge, però, quando anche queste piccole regole di base vengono prevaricate ed i brani presentati risultano tutti piuttosto piatti e monotoni, influenzati in maniera evidente dai maestri storici del periodo. “Blind Eyes”, seguendo quest’ottica, rispecchia in maniera fedele l’operato di una band che non ha ancora raggiunto una propria dimensione stilistica, ancora acerba sotto molti punti di vista e difficilmente collocabile all’interno della scena underground più feconda e competitiva. Un cantato assolutamente inadeguato, poi, affossa in maniera inesorabile tutto il salvabile dell’intera opera. “Blind Eyes” è, come spesso accade in questi casi, il prodotto un po’ avventato di una band giovane ed inesperta. Ci sono margini di miglioramento, la speranza è che anche la band ne prenda atto.