Debutto discografico dei Rage Of Pain, creatura nata nel 1995 da un’idea di Anarchybrain (alias Fabio Marrone), già leader di Brainwash e Nightcap e direttore dell’etichetta Nelly Records, un musicista che, dopo aver accumulato esibizioni in vari locali come l’Alpheus, Legambiente, Fantaghirò, C.S.O., Forte Prenestino, Ricomincio da Faro e Moon Club, ha voluto togliersi la soddisfazione di produrre un album di puro Thrash Metal. Ed infatti il risultato di questo sforzo è il prodotto che sto per recensire, una perla direttamente riconducile al movimento americano di metà anni ottanta anche se, in alcuni brani come “Troop Of Sacrifice” e “Reaction”, sembra quasi di ascoltare i macellai impazziti Destruction. Anche il più distratto degli ascoltatori quando sentirà partire pezzi come “Over the Police Line” e “Rage”, non potrà esimersi dal ricordare gli stili compositivi di Onslaught e Forbidden, mentre ascoltando quella mazzata sonora dal ritmo trascinante che risponde al nome di “Speed”, sicuramente la potrà ricondurre al sound del primo e celeberrimo album dei Metallica Kill ‘Em All. Ottima anche l’esecuzione della title track, brano dall’inizio molto piacevole e caratterizzata da una parte ritmica che aziona uno spontaneo headbanging che si protrae per quasi tutto il pezzo. Una delle caratteristiche di questo album è dato da una produzione dallo stile retrò che, oltre a far assumere a questo prodotto un particolare fascino lo fa anche somigliare ad un demo-tape dell’epoca che farà sì la gioia dei tanti amanti del vecchio thrash. Insomma, questo è un buon album che posso consigliare a tutti coloro che amano il metal old-school. Spero solo di poter testare in sede live l’energia che il gruppo riesce a sprigionare in studio