Ebbi l’opportunità di vedere i Taking Dawn durante la loro primissima data europea e, ragazzi miei, mi stupirono parecchio. Una band che non ha paura di calcare le assi di un palcoscenico e sicura dei propri mezzi che oggi ha l’annoso compito di aprire il concerto di una delle rock band più importanti di sempre: i Kiss. Di questo ed altro abbiamo parlato con il cantante/chitarrista Chris Babbitt, vero e proprio mattatore onstage e che non si è risparmiato frecciate e battute non proprio lusinghiere nei confronti di certa stampa. Ciò che è comunque indubbia è l’altissima qualità del loro primo disco, “Time To Burn”, che la band sta promuovendo in lungo e in largo grazie appunto alle date di supporto ai quattro mascherati più famosi del rock. Qui di seguito potete leggere il resoconto della piacevole chiacchierata con il simpatico frontman dei Taking Dawn.
Ciao Chris, allora, come vanno le cose?
Benone, anche se sono un po’ stanco, ma comunque bene.
La prima volta che ho sentito la vostra musica è stato durante la vostra data di supporto agli Airbourne in quel di Milano. Che cosa ricordi di quella data?
È stata un’ottima serata per iniziare il tour, anche se l’attrezzatura che avevamo a disposizione non era delle migliori, eheh!
Personalmente mi ha colpito quando sei sceso dal palco durante l’ultimo pezzo e ti sei fatto un giro tra la folla…
Mi piace moltissimo farlo! Penso mi metta in contatto con la gente che viene a vederci e quindi è una cosa molto positiva.
Quel concerto fu il primo in Europa e, ovviamente, in Italia. Che cosa vi aspettavate dal pubblico europeo e da quello italiano?
Penso che sia molto più eccitante suonare da queste parti. Voglio dire: ci sono tantissimi fan degli Iron Maiden là fuori e quelli sono i migliori in assoluto, eheh! È strano perché ci sono anche molti fan dei Motorhead e dei Motley Crue ed è bello vedere che tutta questa gente è unita, mentre negli anni ’80 ci si odiava abbastanza.
Quali sono le differenze, se ci sono, tra il vecchio ed il nuovo continente a livello di audience?
Non c’è alcuna differenza, tutti quanti adorano la musica. Qualche volta gli europei sono più eccitati a riguardo, ma credo che sia dovuto al fatto che qui nel vecchio continente il nostro genere di musica sia ancora rilevante, mentre negli Stati Uniti l’entusiasmo cala sempre di più. Diciamo che dalle nostre parti ti devi veramente spaccare il culo in quattro per ottenere un riconoscimento, mentre dalle vostre parti un po’ di meno, anche se in questo senso ogni Paese è diverso dall’altro.
Dopo aver dato alle stampe un solo Ep, avete siglato un accordo con Roadrunner Records…
Qui ti devo correggere: la nostra prima release è stata l’album, prima non c’è stato nulla. Molti sono caduti in quest’errore, probabilmente dovuto a qualche fraintendimento, ma non è così.
Beh, si tratta comunque di un sogno per ogni band firmare con un’etichetta del genere senza nemmeno un demo.
Certo, ma eravamo nel posto giusto al momento giusto ed è poi questo che conta. Credo che sia stato Lemmy a dirlo in “The Decline Of Western Civilization” (documentario sul metal del 1988, nda), lo stavo guardando proprio ieri…
Pensi che la vostra label stia lavorando bene per voi?
Certamente! Quelli dell’etichetta stanno facendo un ottimo lavoro e ci hanno permesso di fare cose che da soli non avremmo mai fatto. Ovvio, non siamo sempre d’accordo su tutto, ma loro lavorano sodo per noi e ne siamo veramente felici.
Parlando del vostro disco “Time To Burn”, siete soddisfatti del risultato?
Certo che lo siamo, è un album fottutamente buono!
Di cosa parlano i vostri testi?
Di qualunque cosa. Parlano di andare in malora, di qualsiasi stronzata tu voglia. Credo che i testi vengano fuori sempre arrabbiati, basta che imbracci una chitarra e qualcosa di incazzato ti verrà sempre fuori.
Che cosa puoi dirmi a proposito delle tue influenze? Che musica ascolti?
Ascolto di tutto: Black Sabbath, Iron Maiden, Megadeth, i primi Def Leppard ed un altro milione di band… Mi piace sentire anche cosa più moderne come Pantera, Alice In Chains e Slipknot, ma sono convinto che le cose fatte negli anni ’80 siano comunque le migliori, tutto era più grande e più esagerato allora.
In qualche recensione del vostro disco ho letto che avreste influenze emo, ma sinceramente mi chiedo dove stiano, così lo chiedo anche a te…
(Qui Chris prende molto a cuore la questione ed usa un tono abbastanza incazzato, nda) Credo di sapere di chi stai parlando. È stato un caso piuttosto strano: questo giornalista ci ha scritto una recensione orribile per poi invece spendere elogi su di noi in un articolo. Non so se si sia trattato di un problema di traduzione o che cosa, ma se veramente pensi che abbiamo delle influenze emo vieni qua e diccelo, figlio di puttana!
Per carità, quando intervisti gente in una lingua che non è la tua posso capire che sia complicato ed è comprensibile: tu parli inglese molto meglio di quanto io parlerò mai l’italiano o qualsiasi altra lingua! Quando leggemmo questa recensione e vedemmo il 6 che ci avevano appioppato pensammo subito: “Beh, amico, grazie per il tempo che ci hai dedicato…”. Il nostro batterista ha studiato spagnolo al liceo, quindi abbiamo provato anche un po’ a tradurre quello che poi aveva scritto sull’articolo e parlava di noi in termini piuttosto buoni, quindi non ho idea del perché questa differenza tra la recensione e l’articolo…
Ho avuto modo di vedere il video che avete girato per la titletrack di “Time To Burn” e l’ho trovato veramente divertente.
Ne sono molto felice, l’obiettivo era quello. Abbiamo filmato tutto nel giro di 14 ore in un day-off del tour, quindi abbiamo suonato, siamo andati alla location dove abbiamo girato il video, e poi subito via per la data successiva. Ci siamo divertiti molto, anche se è stato estremamente faticoso, poi con tutti quei costumi abbiamo veramente riso tantissimo!
Che cosa mi dici a proposito di Las Vegas?
Che ti posso dire? È casa nostra!
Personalmente credo che l’immagine che abbiamo qui in Italia della vostra città si abbastanza diversa da quella che è in realtà…
No, probabilmente è piuttosto vicina a quello che è realmente! Dove viviamo noi non è esattamente la zona che tutti vedono perché in realtà noi proveniamo dai sobborghi della città e quello che posso dirti è che Las Vegas non è così immensa come molti pensano in quanto, ad eccezione della Strip (il famosissimo viale centrale sul quale si affacciano la quasi totalità dei locali e dei casinò cittadini, nda), tutto il resto è periferia circondata dal deserto.
Prima gli Airbourne ed ora i Kiss.
Niene male, eh?
Eh già, davvero niente male! Dev’essere una bella sfida aprire lo show di una delle band più leggendarie del rock. Come vi sentite in merito?
Ogni sera che saliamo sul palco siamo molto emozionati, ma d’altronde come potremmo non esserlo? Siamo grandi fan dei Kiss!
Avete avuto l’occasione di parlare con i membri dei Kiss? Che cosa vi hanno detto?
Si, li abbiamo incontrati tutti tranne Paul. Gene viene ogni tanto nel nostro bus o ci vediamo al catering, come in Inghilterra dove il cibo era buonissimo e la band è venuta ed abbiamo mangiato insieme in un’area comune.
Sei per caso un fan di Hulk Hogan? Perché a vedere la tua pagina Myspace personale si direbbe proprio, eheh!
Yeah! Tutti noi ci divertiamo un mondo a vedere il wrestling della WWF (World Wrestling Federation, ora rinominata WWE, World Wrestling Entertainment, nda)! Il wrestling è un po’ come il rock n’ roll, quello vecchio è il migliore perché si tratta pur sempre di uno show: grandi giochi pirotecnici, grandi personaggi e grande musica. Anche il wrestling di oggi è noioso, se paragonato a quello degli anni ’80 e questo accade esattamente come nell’ambito musicale.
Qualche giorno fa è morto Ronnie James Dio (l’intervista si è svolta due giorni dopo la data della sua dipartita, nda) ed è stato un giorno molto triste per la musica rock in generale. Sei un fan della sua musica?
Grandissimo fan. Credo di avere tutti i suoi dischi e considero i Rainbow del suo periodo una delle migliori band della storia. Anche il suo primo disco solista è veramente ottimo, così come lo è “Lock Up The Wolves”. In generale mi piace il materiale più datato a firma Dio ed è innegabile che sia una delle migliori voci del rock di sempre.
In effetti era uno dei pochi che riusciva a cantare le proprie canzoni sulle tonalità originali di 30 anni prima…
Esatto! Era un grandissimo cantante, una vera bestia ed è incredibile ciò che riusciva a fare. Purtroppo non sono mai riuscito a vedere gli Heaven & Hell perché quando vennero a Las Vegas, io non ne ero a conoscenza, quindi persi l’occasione. Il mio pensiero va ovviamente alla sua famiglia che starà soffrendo non poco…
Le mie domande sono finite. Ora, se hai voglia, lascia un messaggio a coloro i quali leggeranno questa intervista.
Che cazzo vi devo dire? Ehm… Comprate il nostro disco, sono sicuro che lo amerete e se non sarà così bruciatelo nel fuoco sacro del rock’n’roll, ahah!!
Perfetto! Grazie mille, Chris!
Grazie a te e alla prossima!