Tavastia Club, Helsinki – 26/11/2011
Si apre una nuova era per gli Stratovarius. Dopo lo split con l’ex mastermind Tolkki, anche lo storico e carismatico batterista Jorg Michael lascerà la band. Questa serata coincide con la sua ultima apparizione live in Europa. Per l’occasione il gruppo finlandese ha scelto di giocare “in casa”, in uno dei locali storici di Helsinki, il Tavastia Club. Contrariamente a quanto accade da noi con le nostre band, gli Stratovarius sono profeti in patria: il concerto è sold-out e un gran pubblico è in trepidante attesa dell’esibizione dei propri beniamini. Tra la folla si vedono anche musicisti della scena finlandese come il chitarrista dei Nightwish, Erno Vuorinen, o il chitarrista dei Thunderstone, Nino Laurenne.
Dopo una splendida intro elettronica che riprende molte delle melodie delle canzoni degli Stratovarius, dal passato remoto al presente, i nostri salgono sul palco acclamati dall’audience letteralmente estasiata che, contrariamente a quello che si sente in giro, è tutt’altro che fredda e distaccata. Tra l’altro si possono notare persone di diverse età, da ragazzini a gente decisamente più attempata, segno che la band è davvero del cuore del proprio pubblico.
Gli Stratovarius iniziano il loro show con Under Flaming Skies, uno dei brani più convincenti e diretti dall’ultimo “Elysium”: balza subito all’occhio (e all’orecchio) la buona acustica del locale finlandese, e come la band sia decisa ad offrire una grande performance per onorare l’importante evento. Le tastiere di Johansson introducono la successiva I Walk To My Own Song, brano catchy non riproposto spessissimo ma capace di aizzare il pubblico grazie al suo coro davvero efficace, interpretato magistralmente da Kotipelto, in gran spolvero per la serata. I due successivi brani non hanno certo bisogno di presentazioni: la veloce Speed Of Light, che vede “battagliare” a colpi di scale neoclassiche Johansson e Kupiainen, e l’anthemica The Kiss Of Judas, infiammano il pubblico che si ritrova a cantare ogni singola nota. Dal più recente passato, viene eseguita Deep Unknown, canzone dinamica dotata di uno splendido assolo di chitarra. Kotipelto deve metterci tutto il suo impegno per cantare al meglio il pezzo, non certo facile.
Dopo un breve assolo di chitarra, è la volta di Eagleheart, probabilmente la canzone più semplice degli Stratovarius, ma che riesce ugualmente a coinvolgere tutti i ragazzi presenti nel locale, grazie alla sua melodia ed immediatezza. Locale che si scatena quando la band attacca con Paradise, vero inno, autentico manifesto del periodo d’oro dei finnici! Pubblico in visibilio e molto “agitato” nelle prime file.
La tensione si mantiene alta con Visions, epica suite amatissima dai fans: pugni al cielo e battiti di mani a tempo, lasciano spazio ad un’ottima esecuzione della band. Splendida la parte centrale acustica con Kotipelto a duettare con la chitarra di Kupiainen!
Tutta la band è comunque artefice di una grande performance con Kotipelto e soci che spesso cercano di incoraggiare Jorg, alle ultime battute con gli Stratovarius; d’altro canto anche il pubblico non si fa pregare nell’incitare il simpatico batterista, da sempre amato in tutta la scena metal.
Il concerto prosegue a pieno ritmo con i tanti classici del gruppo, come la dolcissima Coming Home, o la veloce Legions, dedicata a tutti i fans degli Stratovarius.
Lo show viene concluso col singolo Darkest Hours. Ovviamente il pubblico sa che non è la fine e chiama a gran voce la band. I nostri non si fanno pregare, e dopo pochissimi minuti, sono di nuovo on stage. Questa volta gli Stratovarius propongono due cover: il classico purpleliano Burn è eseguito impeccabilmente ma, a mio modo di vedere, si rivela una scelta un po’ troppo scontata. Decisamente più interessante la cover degli Who, Behind Blue Eyes, grande hit rock che alterna momenti delicati a parte più elettriche. Mi è piaciuto molto l’arrangiamento per questo brano.
Altro highlight della serata, l’esecuzione della ballad Winter Skies caratterizzata dallo splendido assolo di piano di Johansson che si fonde con la chitarra del virtuoso Kupiainen: da applausi! Il concerto sembra terminato definitivamente con Black Diamond ma il pubblico non è ancora sazio e inneggia di nuovo i propri beniamini; la band generosamente torna sul palco per riproporre la celeberrima Hunting High And Low, che coinvolge totalmente l’audience e chiude definitivamente lo show.
Ringraziamenti di rito ma, ovviamente, l’ultima parola spetta a Jorg che, senza inutili discorsi (“Non voglio annoiarvi…”), saluta e ringrazia il suo pubblico per il supporto e il calore dimostrato lungo tutti questi anni di permanenza con gli Stratovarius.
Setlist
Under Flaming Skies
I Walk To My Own Song
Speed Of Light
The Kiss Of Judas
Deep Unknown
Solo di chitarra
Eagleheart
Paradise
Visions (Southern Cross)
Solo di basso
Coming Home
Legions
Darkest Hours
Burn (Deep Purple cover)
Behind Blue Eyes (The Who cover)
Distant Skies
Winter Skies
Black Diamond
Hunting High And Low