Quando si parla di metal folk la posta in gioco è sempre alta vale a dire sabato 17 marzo 2012 giorno della “Festa di San Patrizio” alle ore 22:30 presso il TempoRock di Gualtieri in provincia di Reggio Emilia, i nostri cari FUROR GALLICO hanno dato sfogo al tirare giù le transenne poste a dieci centimetri dal quel piccolo palco di tre metri per due sito nella saletta dedicata alle scorribande metal del locale. Palco piccolo, ma poco importa visto che gli otto elementi sono riusciti a starci tutti, non si sa in quale modo e come avessero fatto a dare la possibilità a Pagan di muoversi comunque come un’anguilla nel corso della performance.
Ma andiamo con ordine. Naturalmente prima della esibizione principale ha suonato un gruppo emergente proveniente dalla zona modenese, i suddetti ARTAIUS, seppur con qualche piccolo problema tecnico che ogni tanto compariva, le solite cose insomma la spia di qua e la voce che non si sente eccetera, hanno eseguito il loro live aprendo le porte agli ospiti più importanti della serata appunto i FUROR GALLICO. Prima di assistere al concerto, sono riuscita a intravedere Stefano Centineo chitarrista principale della band, portarmelo in camerino dove mi attendevano anche Becky l’harpista e nientemeno che Davide Centineo detto “Pagan” e fargli qualche domanda che tra l’altro hanno risposto con molta disponibilità malgrado ci fosse ben poco tempo disponibile.

Chiara: “Ciao ragazzi come state?”
Stefano: “Benissimo grazie!”
C: “Bene mi fa molto piacere, dunque voi sapete già per tempo per chi faccio, pardon, tento di fare questa intervista dato che vi avevo avvisato via mail questo pomeriggio giusto? Quindi la prima cosa che volevo sapere è come avete chiuso il discorso dell’aggressione ai vostri danni da parte di certe persone, di novembre?”
Pagan: “Guarda diciamo che per non entrare in dettagli abbiamo preferito chiudere la questione giusto per non mettersi ai livelli di certa gente che pensa che siamo solo un branco di dementi solo per l’aspetto fisico e l’abbigliamento.”
C: “Mi sembra più che giusto e sono pienamente d’accordo con la vostra decisione. Prendiamo l’argomento “nuovo album”, come state procedendo e se ci sono in atto cambiamenti di line up o novità per quanto riguarda la registrazione?”
Stefano: “Diciamo che è in programma di poter fare un’anteprima di presentazione al prossimo FolkFest che si terrà in maggio a Mantova e l’uscita effettiva del nuovo album è prevista per il 2013.”
Pagan: “Non sono previsti cambiamenti di line up perchè riteniamo che quella che c’è attualmente è perfetta.”
Beky: “L’unico cambiamento che da un pò circola nella gestione strumenti è l’utilizzo di una cornamusa che suona generalmente la violinista Laura e che ha imparato da autodidatta quindi ne siamo anche parecchi orgogliosi.”
C: “Voi siete un pò i concorrenti dei Folkstone, cosa ne pensate della concorrenza?”
Pagan: “Noi non riteniamo che i Folkstone siano della concorrenza anzi! Per noi fanno un altro genere che non è il nostro e che è totalmente diverso, quindi sono colleghi piuttosto!”
C: “Bene so che abbiamo pochissimo tempo perciò vi ringrazio del tempo che mi avete dato e vi auguro un in bocca al lupo per questo concerto alla prossima, sicuramente al Folk Fest in cui presenzierò anche in quella occasione.”

A causa del poco tempo che avevo a disposizione ho dovuto terminare qui l’intervista, per potermi posizionare in prima fila e riuscire a scattare qualche fotografia, mossa riuscita anche se purtroppo mi sono dovuta accontentare dell’angolino a destra del palco con le spie nelle orecchie che mi hanno intontito di folk a manetta per un’ora circa. Tra il fottio di gente che ha ingombrato inaspettatamente la piccola saletta, finalmente iniziano il loro live tanto atteso.
Pagan e soci ci offrono questa esilarante scaletta che riguarda l’ultimo album che hanno fatto e due pezzi nuovi suonati tra l’altro con appunto la cornamusa.

LA SCALETTA DELLA SERATA:
01.Intro
02.Venti di Imbolc
03.Ancient rites
04.Nebbia nella mia terra
05.Medhelan
06.Miracolous child
07.Cathubodva
08.Curmisagios
09.Nemain’s breath
10.La caccia morta
11.The gods have returned
presentazioni
12.Banshee

Mentre Pagan interagiva con la folla mischiata in fervidi sostenitori che sapevano tutte le canzoni a memoria e curiosi che si affacciavano per la prima volta al folk sound, i fonici si davano un gran dafare per tentare di rendere udibile ma soprattutto gobile la musica, qualche lieve intoppo ha causato disturbi alla violinista Laura che: o non si sentiva in spia o non sentiva qualcuno degli altri musicisti e ogni tanto si sbracciava per tentare di richiamare l’attenzione del fonico, ma questo non è servito a rovinare nulla perchè la serata è andata via liscia come l’olio e a gente si è divertita senza accorgersi minimamente di niente. Verso metà concerto Pagan ha iniziato a richiamare a gran voce la gente a fare del pogo e naturalmente è stata la scintilla che ha fatto traboccare il vaso di chi non resisteva più a starsene fermo a muovere solo la testa a ritmo di headbanging. Perciò sempre vigilando che le transenne non salissero da sole sul palco e non mi travolgessero totalmente schiacciandomi dato che ero nell’angolo, sono riuscita comunque a godermi fino alla fine una buona performance pur considerando che il palco era di piccole dimensioni non potevano dunque muoversi più di quel tento e hanno dovuto restare un pò fermi, lasciando che fosse Pagan a intrattenere a dovere di
leader, la folla entusiasta.

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