Non capisco, non ho mai capito e non capirò mai perchè questo mondo, visto da una prospettiva diversa dalla nostra, venga sovente considerato, giudicato e minimizzato in millemila luoghi comuni e stereotipi: “i metallari sò zzozz, so ddelinguend, se ddgioghano“.

Fanculo. Il 25 Febbraio sono stata al Taurus, ad una serata annualmente ideata, organizzata e dedicata ad un ragazzo, Alberto Leschi, detto Labbro, che ha raggiunto Ronny James on the Silver Mountain appena qualche anno fa. Ingresso 5 euro, proventi devolundi in beneficienza al reparto pediatrico dell’Ospedale di Cirie’. Alla faccia di tutti quelli che, quando gli schiatta qualcuno, seguono il protocollo standard e non vanno oltre al presenziare al funerale, dire due cazzate buoniste e trasfigurare il defunto dipingendolo come fosse stato un angelo caduto dal cielo: quella sera sono stata investita da uno Scania in corsa fatto non di lamiera, ma di note, fraseggi e amore. Non decantato, ma manifestato nel più sentito dei modi.

Si sono esibiti sul palco del Taurus gli Airborn, i Brain Damage, Highlord e Scream 3 Days. Amici di Alberto, amanti della musica, che per ricordarlo non trovano gesto migliore che imbracciare i propri strumenti e dedicargli ore e ore di spettacolo. Sicuramente molti tra coloro che leggeranno, me compresa del resto – mi sono trasferita qui solo nel 2008 – , non sanno chi sia, questo Alberto Leschi detto Labbro. Doveroso mi sembra quindi riportare qualche racconto di coloro che non solo lo conoscevano, ma erano suoi intimi.

Alessio Perardi: “di Labbro ti posso dire innanzitutto che era il nostro bassista (degli Airborn, va beh ma questo lo saprai già ) fin dagli albori nel 1995 e con lui abbiamo registrato i nostri primi due album: Against The World e D-Generation, cosa che ci ha portato a registrare ad Amburgo con Piet Sielck degli Iron Savior che era un po’ un idolo per noi. In seguito Labbro ha dovuto lasciare la band per via di impegni lavorativi, ma dopo tanti anni era impensabile non rimanere amici. Noi siamo andati avanti, abbiamo pubblicato un altro album: Legend Of Madog e continuato le nostre attività con il nostro attuale bassista Domenico che nel frattempo era diventato anche lui un grande amico di Labbro così come il nostro nuovo batterista Roberto. Era difficile non fare amicizia con lui, era una persona molto genuina. Tutto questo fino a due anni fa, quando siamo stati sconvolti da un messaggio in cui Alberto raccontava di essere affetto da leucemia… ma di non preoccuparci perchè era fiducioso di cavarsela. Anche questo era tipico del suo carattere. Purtroppo sai come è andata a finire. Dopo meno di un anno Alberto è mancato. Avrei molti aneddoti divertenti su Labbro, ma la maggior parte non sono pubblicabili per motivi di decenza!!! La storia come te l’ho messa sembra una tragedia (e in parte lo è) ma vorrei che si capisse che al di la della fine, la vita con Labbro era molto allegra… si scherzava molto. Si tendeva ad essere sempre di buon umore”.

Luca Pellegrino: “ma guarda Alberto era un altro di quei ragazzi che aveva una marcia in più cosa piuttosto comune in questa zona del canavese ehehehe gli piaceva la musica ,andare ai concerti , e far festa con gli amici. Suonava il basso tra l’altro negli Airborn la prima band in cui ha suonato poi smise un pò di anni fa ma non so il motivo. Ti dico solo che la prima volta che l’ho visto credo una 15ina di anni fa al Treccio sono entrato, tra l’altro prima volta che ci andavo, e mi si è presentato davanti sto cosone enorme (io ero pure un nanetto all’epoca) con un paiolo da mungitura in rame pieno di birra eheheheh il Treccio quella si che era una birreria cazzarola!! Un aneddoto più recente risale ad uno degli ultimi live degli Inflames quello dell’Alcatraz , non ricordo se fosse fine 2009, cmq ci incontrammo dentro a concerto già iniziato, era preso bene, mi ha preso sulle spalle e si è messo a saltare ahahahahah immaginati lui che era alto tipo 1,90 con me sulle spalle che salta ed il chitarrista degli Inflames che scoppia a ridere eheheheheh. Skater dall’epoca del boom di fine anni ’80 inizio ’90 ,ogni tanto ci andava ancora ultimamente. cmq era un gran metallaro questo e poco ma sicuro!!”.

Stefano Droetto: “dunque ho conosciuto Alberto, o meglio Labbro nel 1995. Ero in montagna per le vacanze estive e conobbi questo ragazzo capitato li per caso, ospite di un’altro mio amico che veniva spesso in quella località. Tutti andavamo sullo skate, andava di moda in quegli anni. Solo una volta tornati a Torino scoprimmo di avere in comune anche la passione per la musica Metal, il Power-Metal nello specifico sai .. era il periodo d’oro per quel genere. Mi ricordo che Labbro all’epoca non aveva ancora iniziato a suonare uno strumento, mentre io strimpellavo la chitarra. Scelse il basso ed iniziò subito a darci dentro, così in breve tempo arrivò ad un livello tale da poter suonare in qualche band. Ne formammo una mi ricordo.. assieme anche al buon Tafano… poi ne seguirono altre fino ad arrivare agli Airborn sua band di punta e credo.. sua creazione. (spero di non sbagliarmi). Labbro era un tipo simpatico, molto! Faceva sempre battute era di compagnia e generoso. Una cosa mi piaceva di lui, sebbene fosse decisamente benestante, non te lo faceva pesare mai. Non ostentava mai e se poteva, offriva e condivideva sempre tutto. Era il tipo che andava al ristorante cinese a prendere il riso alla cantonese solo per poter sparare i piselli dal naso, che beveva la birra in un secchio di latta. Ricordo che una volta nel fu “Treccio” birreria mai dimenticata nelle Valli di Lanzo, mentre parlavamo, tirò fuori da una tasca un panino pomodoro e mozzarella iniziato. Dio solo sa quando… ma lui lo teneva in tasca è chiaro no? Chi non lo metterebbe li per finirlo dopo se prima non avevi fame. Hehe…  Anche se negli anni universitari ci siamo persi di vista, non dimenticherò mai il mio amico, penso nessuno di noi lo farà mai. Ricorderò sempre con grande affetto le lunghe telefonate che facevamo (eh no.. Internet ancora non era diffusa come ora ed i cellulari non c’erano) quando ci bloccavamo in un punto ostico di Monkey Island.. Legend of Kyrandia etc… Nella vita ci si può separare per seguire strade diverse ed anche se lontani, alcuni amici te li porterai dentro per sempre, ecco! Labbro è uno di quelli”.

Non me ne volete se stavolta non redigerò un live report incentrato sulle performances delle band. Chiunque abbia calcato quel palco, quella sera, ci ha messo qualcosa di speciale. Ergo, non sono qui per tessere le lodi di chicchessia, cristonar dietro ad un attacco sbagliato o far le pulci per un bending debole. Sono qui per rispolverare questo lato della musica ormai quasi completamente seppellito dalla polvere e dal Dio Danaro. E sono qui per chiedere alla sfuggente Euterpe di manifestarsi, sostenere l’arte di cui lei stessa è genitrice e farsi veicolo di sentimenti del genere, perchè il metal è anche questo. Usque tandem et ultra.

Alla prossima.