La Debemur Morti, etichetta piuttosto attiva nell’underground black, ci propone questi tre demo, originariamente in MC (che fa più “true”) ora raccolti in questo CD. La prima band presentata, gli Ars Diavoli, viene dal Portogallo e ci poropone un black old-school davvero oscuro. Le atmosfere sono cadaveriche, i riffs molto malinconici e desolati, la voce urlata e disperata. Insomma la solita robaccia, niente di nuovo sotto il sole ( o l’ombra?) del black anni duemilaeunpò. Sò che è appena uscito il full-lenght e non credo che correrò a comprarlo… Il secondo gruppo si chiama Rebirth of Nefast e ci propone tre pezzi piuttosto lunghi, molto atmosferici, con una drum machine che sfiora più volte il ridicolo ed una voce davvero troppo carica di riverbero. Ogni tanto il gruppo centra l’obbiettivo, con qualche riff o break che riesce a trasmettere qualcosa, ma nel complesso l’anonimato fa la parte da leone. Non hanno pubblicato ancora nient’altro. Credo che un motivo c’è. Ultima band , anzi one-man band, gli Slidhr, provenienti nientemeno che dall’Irlanda. La musica finalmente cambia.Il suono si fa freddo, molto freddo, le chitarre graffiano, la drum-machine è quasi sommersa dal ronzio del distorsore e dell’angoscia emanata dai versi inumani di Gast, mente e mano del progetto. L’originalità non è al top, ma l’espressività si, le idee ci sono, la loro messa in pratica è perlomeno decente. Una buona scommessa per la italianissima Debemur Morti, che và perscando in giro per l’Europa i blacksters più incazzati, seppur con risultati piuttosto altalenanti. Magari se guardasse più al proprio paese…