Dall’anno domini 2002, per intenderci quello della pubblicazione del precedente ed ottimo “With No Human Intervention”, a questo nuovo 2006 ne sono successe di cose in casa Aborym, a partire dal prestigioso deal con la Season Of Mist e la mezza rivoluzione in line-up che ha visto la dipartita di Attila Csihar prima, e di Seth Teitan poi. Un duro colpo per la compagine capitolina, che da far suo ha reagito all’ accaduto in maniera molto intelligente, ri-costruendo la propria immagine stilistica attorno al solito black metal quadrato e molto aggressivo che li ha sempre caratterizzati, ed a qualche variante in più che li vede, forse per la prima volta, inglobare tematiche ed influenze molto vicine al mondo del dark ambient.
“Generator” ci presenta, dunque, gli Aborym nella “nuova” veste ’06, la stessa che aggiunge alle peculiarità classiche della band (sound ipnotico e devastante, amore velato per le macchine e l’ebm, destrutturazione olistica della figura umana) un’insana passione per le atmosfere rarefatte e quasi oniriche, pervase di malvagità, isolazionismo e violenza. In questo senso, “Disgust And Rage” è quanto mai sintomatica delle tematiche trattate dagli Aborym, ben evidenti anche nelle emblematiche “I Reject” e “A Dog-Eat-Dog World”. Un quadro musicale che si delinea sin da subito in tutta la sua estrema malvagità di fondo, davvero ispirato a livello di songwriting e prodotto in maniera molto competente. Anche i nuovi componenti della band, Prime Evil (chitarrista dei Mysticum) alla voce e Bard Eithun alla batteria, si dimostrano subito all’altezza del compito preposto, intavolando due ottime prestazioni che ben si conciliano con il passato della band e che, ovviamente, fanno ben sperare per il futuro.
Un ritorno molto importante e soprattutto convincente, questo “Generator”, che consolida la posizione di prestigio che gli Aborym hanno pian piano conquistato nella scena internazionale e che lascia presagire alcuni cambiamenti importanti nella struttura musicale del combo romano.