Semplicemente stupendo. Le prime parole che mi sono venute in mente all’ascolto di questi Acute Mind saranno anche quanto di più scontato ma, una volta tanto, calzano a pennello. Ad un anno esatto dal suo debutto in patria, la compagine polacca muove i primi passi fuori dai patrii confini affidando alla Twilight Records il compito di distribuire il disco. Una scelta indubbiamente felice, considerata l’eccellenza del prodotto. Nello spazio di appena quaranta minuti infatti la band si cimenta con abilità in uno stile a cavallo fra prog rock e metal classico, spogliandolo delle inutili e prevedibili ridondanze divenute ormai tipiche di certe produzioni. Acute Mind vince la sfida grazie ai suoi refrain accattivanti, a un guitar working asciutto e mai sopra le righe, a un eccellente lavoro in fase di songrwiting, tutte caratteristiche che collocano il disco una spanna sopra la concorrenza. La dimostrazione concreta di quanto detto sta tutta nell’uno-due di apertura, i cui chorus si stamperanno nella mente dell’ascoltatore a tempo di record; fa da contraltare un’anima più onirica, diciamo alla Porcupine Tree, ben evidenziata nella toccante “Misery” scelta come singolo in patria. Gli amanti delle sonorità più pompose avranno invece di che godere con la strumentale “Faces” e la conclusiva “Prophecy”, pezzi di evidente derivazione dreamtheateriana che tuttavia sfuggono a qualunque tentativo di plagio. Insomma, la band polacca tiene fede al proprio nome con un debut album estremamente curato sotto tutti i punti di vista, capace di dare vita a tutte quelle emozioni che solo il prog metal è capace di regalare ai suoi ascoltatori, con un’intensità assolutamente fuori dal comune. Da ascoltare.