E’ con molto piacere che andiamo ad intervistare Dave degli Agony Face, band milanese innovativa al 100% con un genere impossibile da descrivere a parole, che va semplicemente ascoltato ed interpretato per essere capito. Questi ragazzi dimostrano che la nostra scena non ha nulla da invidiare a quelle estere, perciò con questo rinnovo come sempre l’invito a dare supporto all’ Underground italiano. Il 5 Maggio la band presenzierà al Metalitalia.com Festival al Live Club di Trezzo sull’Adda (MI) e per qualsiasi informazione visitate il sito ufficiale della band:
Benvenuto su www.heavy-metal.it! Definite il vostro genere “Surrealistic Death Metal”, suonando infatti un tipo di Death Metal molto diverso dalla norma. Mi parleresti di come è nata questa idea?
Dave: Innanzi tutto ciao e grazie. Surrealistic Death Metal. Non è una cosa semplice. Siamo attratti e traiamo ispirazione dall’arte surrealista ma questo non è tutto, cerchiamo sempre di creare opere eclettiche e mai banali fondendo tra loro tutte le influenze musicali, rimanendo comunque nel metal estremo.
Mi vorrei concentrare ora sul vostro debut album “CXIII MonolithicSqueakings”. Il disco fu inciso nel 2008 ma è uscito ufficialmente nel 2011; come mai sono passati tre anni per vederlo uscire?
Si è stata lunga ma come ben saprai non è facilissimo fare uscire un CD, diciamo che abbiamo registrato CXVIII e poi abbiamo cercato per quasi tre anni il modo migliore per fargli vedere ufficialmente la luce. È stato meglio così , forse.
Questo disco è palesemente un concept molto intricato, ti andrebbe di farci un’analisi del suo significato e del messaggio che rappresenta?
Forse il messaggio non andrebbe spiegato interamente, è nascosto nei testi letti uno dopo l’altro, e nella piccola introduzione che si trova all’interno del disco. Questo concept può essere diverso a seconda dell’interpretazione: di base si parla della perdita dell’essere di se stesso, ma nella mia interpretazione posso trovare un senso, se lo leggi tu non è detto che sia analogo. Per essere più chiaro ancora, guardando per esempio: la “PERSISTENZA DELLA MEMORIA” di Salvador Dalì le nostre reazioni saranno sicuramente differenti, per me potrebbe essere un’opera d’arte assoluta, per te un disegno stupido senza significato, indipendentemente dal messaggio che di base viene lanciato dall’artista, qual è l’interpretazione più giusta?
Con quali criteri componete la vostra musica? Essendo materiale con una forte dose sperimentale non deve essere semplice da assemblare…
Ci viene abbastanza facile. Devi sapere che suoniamo insieme ormai da molto e l’intesa sviluppata negli anni è consolidata. Tutti noi ascoltiamo generi di musica davvero diversi e questo ci aiuta proprio nella composizione. Uno di noi propone un tema musicale e da quello si parte aggiungendo ognuno il suo. Blues, latino ed elettronica, non importa, tanto poi diventa tutto Agony Face.
Quando è stata creata la band quale era il tuo obiettivo? Ad oggi come pensi che si sia sviluppato?
Quando è nata la band l’obbiettivo era quello di fare buona musica e divertirci insieme, considera che eravamo piccoli. Ora so che facciamo musica che ci piace e che ci arriva da dentro e in più ci divertiamo a farla. Le cose sono rimaste più o meno le stesse se non fosse che ora l’impegno è diverso e ci segue qualcuno in più.
Quali altre tematiche ti piacerebbe trattare prossimamente? Se non erro siete molto attratti da temi di tipo umanistico e filosofico.
I temi sono più o meno quelli però non ci piace darci dei limiti. Credo comunque che in futuro gli argomenti delle nostre canzoni saranno ugualmente legati all’interpretazione di chi ha voglia di interpretare. Chi compra un disco non dovrebbe darsi dei limiti.
Chi ha curato e chi ha ideato la parte grafica dell’album? Anche su questo frangente troviamo un artwork molto intenso e ricco di significati… Cosa puoi dirci a riguardo?
Siamo orgogliosi di aver affidato la realizzazione della copertina e dei disegni interni a Marco Hasmann che con indicazioni da parte nostra è riuscito a stupirci. L’artwork è molto contorto e difficile al primo impatto, è un mondo alla rovescia-contemporaneamente-dritto. Tu come lo vedi?
Attualmente state collaborando attivamente con la Eaglebooking Agency, come vi trovate con loro?
Si, dopo varie ricerche stiamo lavorando, ormai da qualche anno, con Eagle booking Live Promotion e … che dire “sanno il fatto loro” e di come muoversi all’interno del music business, una rarità al giorno d’oggi se parliamo di agenzie. Siamo molto soddisfatti!
Musicalmente ed artisticamente quali sono i vostri principali punti di riferimento?
Musicalmente ed artisticamente dici? Beh qui rischierei di diventare banale. Sicuramente gruppi Death come, Death,Cryptopsy, Cynic, Behemoth,Atheist. Ma certamente il Death Metal non è il nostro unico interesse musicale. Ascoltiamo molto prog anni 70’’ con particolare interesse per quello italiano, Arti e Mestieri e PFM, questo ovviamente non può che influenzare la nostra composizione.
Parlando di tour avete a breve il Metalitalia.com Festival con molte band di rilievo; come è nata la vostra partecipazione a questo evento?
Ci hanno chiamato e siamo stati felici di accettare. Crediamo possa essere un’ottima vetrina e quindi la sfrutteremo al massimo. Speriamo ci sia tanta gente. Le premesse sono comunque ottime.
Sempre rimanendo in tema live, è anche da dire che avete una particolare presenza scenica grazie all’uso di “maschere” di pittura fluorescente. Come vi è venuta questa idea?
Non saprei dirti da dove viene con esattezza quest’idea. Le nostre “maschere” sono semplicemente belle, ci affidiamo molto a ciò che è per noi bello esteticamente. Poi credo aiutino a capire il concetto di surreale visto dagli Agony Face.
Siete attualmente al lavoro sul secondo album, avete qualche anticipazione a riguardo? Sarà nuovamente un concept?
Posso dirti che il concept è solo all’inizio, se nel primo disco l’individuo perde sé stesso, in questo nostro nuovo lavoro l’individuo rimasto orfano prenderà una forma differente.Abbiamo fuso tutte le nostre influenze, Prog Rock anni ‘70 con Fusion, Psichedelica, Elettronica e ovviamente Death Metal moderno e tecnico e abbiamo condito il tutto con melodie acustiche e sintetizzatori. Di più non so dirti.
Come giustificate il fatto che, nonostante proponiate materiale innovativo e di qualità, non avete al momento una label?
Qui tocchiamo un tasto dolente per più o meno tutte le band metal italiane. In Italia c’è un panorama underground davvero folto ma sembra che solo pochi di loro meritino di uscire da questa scena. È davvero difficile, noi stiamo valutando alcune proposte ma per adesso ancora nulla di concreto.
Quanto è importante per voi il simbolismo in tutto ciò che fate? Analizzando il vostro disco devo dire che ho trovato un messaggio un po’ in tutte le sfaccettature del vostro progetto…
Non ci piace dare un senso a tutto quello che facciamo e proprio per questo ne diamo uno più potente ma diverso attraverso un simbolo! Anche l’arte figurativa, spesso, non ha bisogno di spiegazioni.
15. Ci sono tipi particolari di sperimentazione che vi interesserebbe provare in futuro?
Suonare negli Agony Face, te lo assicuro, è già un esperimento, Il futuro porterà consiglio da sè. Quello che posso sperare è che l’esperimento vada avanti.
Come è stato accolto dalla critica questo primo punto discografico?
La critica ha accolto molto bene CXVIIIl, a dirla tutta sono lusingato. Contavo molto sulle potenzialità di questo disco ma con il prossimo puntiamo più in alto ancora ovviamente.
Di cosa necessita attualmente la scena underground secondo te?
Necessita sicuramente di considerazione da parte del pubblico. Purtroppo la gente va sempre meno ai concerti e ancor meno a quello di qualcuno che non conosce o di cui non si può comprare la maglietta nelle bancarelle di un mercato.
Ti ringrazio molto per la tua disponibilità e lascio a te la chiusura se hai un messaggio per fan e lettori. Ci si vede in tour!
Grazie a te. Saluto tutti e mi raccomando il Surrealistic Death Metal non lo si trova su Wikipedia quindi ci si vede tutti il 5 Maggio al Metalitalia.com Festival.
Stay Surreal!