Rimasto l’unico chitarrista operativo in casa Spock’s Beard, Alan Morse non riesce a rinunciare ad una parentesi solista rilasciando questo “Four O’ Clock And Hysteria” per la stessa casa discografica della band madre, la Inside Out.
Deciso a non ripercorrere pedissequamente le stesse coordinate stilistiche degli Spock’s, il fratello del geniale Neal Morse si cimenta nella produzione di un disco tipicamente prog fusion, in cui entrambe le componenti in questione trovano il proprio spazio ed il modo di interagire fluidamente. Attorno a tutto ciò, poi, ruotano alcuni accorgimenti stilistici che portano il buon Alan a sperimentare soluzioni più classiche come nella bluesy “R Blues” o nella ballata di stampo country “Home”. “Four O’ Clock And Hysteria” non riesce, comunque, a rinnegare in toto quanto proposto dagli Spock’s Beard nel corso degli anni (e soprattutto nell’ultimo lavoro), pur tuttavia evidenziando delle capacità compositive ed improvvisative, da parte dell’asso delle sei corde, sicuramente apprezzabili. Da sottolineare, poi, che al progetto “Four O’ Clock And Hysteria” hanno preso parte un manipolo di musicisti di talento, tra cui lo stesso fratello Neal ed il violinista Jerry Goodman, famoso per la sua collaborazione con la Mahavishnu Orchestra.
Il lavoro, neanche a dirlo, fa della tecnica esecutiva il suo punto forte, magari tralasciando altri aspetti fondamentali come la linearità della proposta e la facilità di fruizione del tutto. Four O’ Clock And Hysteria” è un album che riesce a non scontentare nessuno (fan degli Spock’s Beard, maniaci dei lavori strumentali…) ma non ha quella verve dei lavori memorabili. Un debutto più che sufficiente, dunque, per Alan Morse e la sua carovana di improvvisazioni musicali.