Alternative 4 è il nuovo side project di Duncan Patterson che, come il nome suggerisce, dopo tanti anni torna alle atmosfere che lo hanno reso noto. Abbandonate le sperimentazioni etniche dell’ultimo periodo e quelle elettroniche degli anni precedenti si torna quindi indietro di una quindicina d’anni. Il risultato è decisamente notevole, c’è poco da fare: Duncan riesce al meglio quando compone rock “soffuso” delle atmosfere tristi ed ammalianti. Pur essendo alquanto derivativo rispetto ad “Alternative 4” (il disco), “The Brink” non è comunque una semplice riproposizione di quanto fatto durante il periodo di militanza negli Anathema, le sonorità sono infatti riviste attraverso le sonorità sperimentate da Patterson nei tre lustri seguiti all’abbandono dei fratelli Cavanagh (basti pensare alle voci filtrate in “Alternate” e ai cori quasi ecclesiali di “Autonoma”). Chiarito ciò appare comunque evidente quanto il lavoro, pur piacevole e riuscito, sia una “riproposizione frullata” di quanto fatto dall’artista nell’arco della sua carriera.
“The Brink” è il disco che probabilmente molti aspettavano al posto dei due lavori a nome Ìon e, sebbene non sia imprescindibile, non posso fare a meno che consigliarlo a tutti quanti amano questo artista, nonché a chi apprezza la musica intimista e “ripiegata su sè stessa”.