Un CD semplicemente piatto, scontato e ripetitivo. In poche parole il primo album su lunga distanza dei brasiliani Anmod, già Fornication in passato.
Gli intenti iniziali, suonare veloce e incazzati, sono rispettati in pieno ma la qualità intrinseca del lavoro inizia a vacillare già dopo un paio di ascolti esplorativi. Il loro è un death metal old school influenzato da pesanti incursioni grind e da qualche lieve puntatina in campo brutal, dove il mostruoso Johnny R.R. trova la sua dimensione ideale dietro le pelli. Il resto lo fanno delle vocals sgraziatamente cavernose e un songwriting di una personalità di fondo prossima allo zero, in cui si citano sempre le stesse compagini di riferimento (early Cannibal Corpse, Napalm Death, Deicide…) e non si intraprendono mai soluzioni più ricercate o variegate. ‘Monstrosity Per Defectum’ ci presenta dunque tutti i limiti di una compagine che sa solo pestare come un’ossessa, vincolata a un modo di suonare grind death che non impressiona più nessuno e soprattutto annoia sin dai primi ascolti. Evitabilissimo…