Un disco decisamente controverso quello dei napoletani Annihilationmancer; già dalle prime battute risulta chiaro che siamo davanti ad una band dalle enormi capacità strumentali, votata al thrash tecnico di bands quali Atheist, Watchtower e primi Megadeth, giusto per fare qualche nome a caso. Verrebbe da annoverare il trio partenopeo fra quelle poche bands propense ad allargare il proprio raggio d’azione e a battere sentieri nuovi, sviluppando temi del tutto personali. Pur restando piacevolmente sorpreso dall’imprevedibilità di certe partiture, specie alcuni break davvero originali e degni di nota, mi pare che la band non sia riuscita a sviluppare il discorso di partenza, limitandosi a un techno thrash senza spessore cui fa da corollario una sgraziata voce di ispirazione mustaineiana. L’eccessiva lunghezza dei pezzi fa il resto e il disco scivola ben presto nel limbo, in un eccesso di monotonia. Un vero peccato perché “The Involution Philosophy” è un prodotto composto e prodotto da mani esperte e che sanno il fatto loro; a tratti riesce persino a stupire e non di poco, ma si tratta purtroppo di guizzi estemporanei. Una band di questo livello dovrebbe essere in grado di allargare i propri orizzonti piuttosto che rinchiudersi nello steccato del techno thrash, scelta stilistica rispettabilissima ma che col tempo rischia di portare ad un vicolo cieco, come hanno dimostrato negli anni molti esponenti del genere . La band è giovane e ha i numeri per migliorare, occorre innanzitutto lavorare sul songwriting e sugli arrangiamenti, il resto verrà sicuramente da sè. Noi li aspettiamo quanto prima.