Rock N Roll Arena, Romagnano Sesia (NO) – 31 Maggio 2014
Sono pronta a scommettere che anche il più disinformato dei metallari sapeva della recente dipartita della Gossow dal microfono degli Arch Enemy. Il suo Shure beta 58 senza fili avrà tirato un bel sospiro di sollievo. Perché non sapeva cosa lo avrebbe atteso! A raccoglierne l’eredità ecco la piccola e tenera Alissa White Gluz, già alla voce dei The Agonist, ben nota per la sua violenza vocale e per i suoi registri stilistici estremi. Nuovo album, nuovo tour, che tra gli altri paesi, li porta anche in Italia. Li avevo già visti al Summer Breeze del 2011, ma senz’altro, una performance da headliner e per di più con la nuova frontwoman è un’occasione da non perdere assolutamente. Una tra le note positive della serata è stata notare che, finalmente, il metaliano medio ha imparato a spiombarsi le chiappe ed alzarsi dal divano in tempo utile per vedere tutte le band del bill, non solo l’headliner. Caratteristica, questa, che mi ha fatto inveire conto ogni forma di idolo religioso più e più volte, che a confronto Richard Benson diventava Don Lurio. Ergo, affluenza massiccia sin da inizio serata, miglior supporto dell’evento e maggior soddisfazione sia per opener che per spalla, che al di là di tutto, meritano i più sinceri e sentiti complimenti.
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Agli OBLYVION il compito di aprire le danze. L’ensemble viterbese, nuova alle mie orecchie, si esibisce sul palco della ROCK N’ ROLL ARENA spiattellando in faccia ai presenti una scarica di death melodico in cui le tastiere sono grandi protagoniste.
Influenze COB, spunti folk e legnate sui denti per tutti. Questi sono gli Oblyvion, che ci regalano anche una personalissima quanto imprevedibile versione di Painkiller a chiusura della loro performance.
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Molto bene. Ora che il parquet del palco è stato ben rasato, ecco gli UNREDEEMED. E’ davvero necessario etichettare le band? La risposta di comodo è NO! Anche perché se no ‘sti qua non saprei proprio come definirli. Se non con vviulaaaanz allo stato puro!
Ora so che Phil Anselmo fa sperminator di secondo nome, perché a 14 anni ha messo incinta la fidanzatina, che ha dato alla luce GMG; che l’ex battipelli dei Secret Sphere picchia in modo disumano; e che la melodia per quaranta minuti è scomparsa dalla faccia della terra. Anche qui, essendo giunti nuovi alle mie ‘recchie, non so propinarvi la setlist della loro performance, ma posso dirvi: e ‘sti cazzi! Bene, ora che il palco della ROCK N’ ROLL ARENA ha perso almeno 10 cm in altezza dopo il passaggio di queste belve efferate, siamo giunti al momento clou della serata.
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La calata degli ARCH ENEMY è ormai prossima, viene solo preceduta dalla visione di alcune tenebrose immagini che accompagnano l’intro. E io temo per il mio 18-135, che mai e poi mai era stato esposto a una simile quantità di violenza. Riusciranno queste povere lenti, sebbene tropicalizzate, a fare il loro lavoro? Che botta. L’impatto è all’altezza delle aspettative, anzi, addirittura direi che è ben al di sopra delle stesse. Gli ARCH ENEMY si esibiscono con un nuovo spirito, una verve rinnovata, ed Alissa è immensa. Energica, molto evil e carismatica, mai mi sarei aspettata una tale esplosione di violenza. Che sia l’apporto proteico del seitan? Che la buona Angela le abbia fatto un corso accelerato di krav maga vocale? O che la piccola Canadese abbia raggiunto la sua massima espressione nella più azzeccata delle cornici metal di tutti i tempi?
Ciò che mi ha sempre lasciato a bocca aperta di questa band è l’assoluto contrasto tra il loro approccio bellico al palco e la naturalezza con cui ogni colpo viene inferto. Unica inezia, mi sarebbe piaciuto sentire la piccina cimentarsi in qualche brano dell’era primordiale, mi pare di avere riconosciuto giusto Fields of Desolation… . Ma con un nuovo album pubblicando e un tour da cardiopalma in corso forse è chiedere troppo… . Lo show è immenso, il pubblico, più che partecipe, è rapito ed incredulo di fronte a un tale stravolgimento del concetto di perfezione. Il rosso delle pareti della ROCK N’ ROLL ARENA è stato rinnovato e ravvivato con le note calde e rubizze del sangue dei presenti. Che ringraziano per il massacro e sicuramente risorgeranno, in occasione di un nuovo appuntamento con il nemico.
Un ringraziamento alla ROCK N’ ROLL ARENA, che ha reso possibile tutto questo, non senza meritarsi ulteriori elogi per l’organizzazione e per l’ottimo servizio reso al metal consumatore, che ha potuto godere di un concerto d’eccezione, con suoni che migliori non potevano essere, set change snelli e privi di intoppi, e tornare a casa soddisfatto come poche altre volte.
Hail!
Setlist:
- Tempore Nihil Sanat (Prelude in F minor)
- Enemy Within
- War Eternal
- Ravenous
- Revolution Begins
- My Apocalypse
- You Will Know My Name
- Bloodstained Cross
- Drum Solo
- Under Black Flags We March
- The Day You Died
- Dead Eyes See No Future
- As the Pages Burn
- No Gods, No Masters
- Guitar Solo (Nick Cordle & Michael Amott)
- Dead Bury Their Dead
- We Will Rise
- Snow Bound
- Nemesis
- Fields of Desolation