Gli Aura nascono nel 1996 da un’idea di Giovanni Trotta, batteria e voce, Angelo Cerquagli, basso, e Giuseppe Bruno, chitarre (non più nell’attuale formazione). Dopo numerosissimi demo a partire dall’anno seguente la fondazione, giungono a questo primo lavoro ufficiale intitolato A Different View From The Same Side, un album dal forte incrocio di Dream Theater e Queenryche, influenze dichiarate in tutta onestà dallo stesso gruppo.
Per tutta la durata del disco infatti ci ritroviamo partiture piuttosto elaborate, mai statiche e che hanno il pregio di farsi seguire pur risultando allo stesso tempo estremamente note, già udite negli album dei gruppi di riferimento. Pertanto il gruppo manca totalmente di originalità, dettaglio trascurabile per un gruppo alla prima esperienza ufficiale in studio, ma che dimostra tutta l’abilità tecnica ed esecutiva del combo nostrano, maturata in questi lunghi dieci anni di attività live, e verosimilmente di cover band dei due gruppi citati in precedenza.
La produzione è molto buona, pur con qualche piccola e trascurabile sbavatura nei suoni degli effetti della chitarra e della batteria, e riesce a mettere a fuoco il potenziale del gruppo particolarmente dal vivo.
Ciò che più mi ha perplesso è il cantato di Trotta; decisamente piatto e monocorde, che credo derivi più dalla responsabilità di Trotta nel suonare la batteria, cosa alquanto particolare e rischiosa data la complessità dei brani proposti. A mio avviso il cantante-batterista dovrebbe decidere a dedicarsi completamente a una delle due opzioni, voce o batteria, delegando l’altra ad un alttro membro. Nei brani meno complicati e più diretti, infatti, Trotta rende meglio come in The Lord Of Time.
Nel complesso gli Aura sono un promettentissimo gruppo power prog nostrano.