“Five Shots From Underground”: Cinque domande Cinque al Top Demo di Heavy-Metal.it !
Salve ragazzi, raccontateci la vostra storia e presentate il gruppo.
Ciao Daniele. Grazie per lo spazio su questa bellissima zine che seguiamo quotidianamente.
Gli aurea nascono nel lontano 97 grazie a Maurizio Pili (ex-chitarra) e Andrea Baldisser (batteria).
La band inizialmente proponeva un power speed prog metal molto. Un mix tra Symphony x , Dream theater e Malmsteen oserei dire. Nel 1998 il brano “Phoenix of fire” è il più scaricato dal sito intenet www.metal.it e rimane primo in classifica per moltissimi mesi. La band ha attraversato diversi cambi di line up e di maturazione stilistica per arrivare al sound dei giorni nostri e a un livello di composizione più maturo che tiene conto ora di svariate influenze quali Psychotic waltz, Nevermore, Atrox, Symphony x, Dream Theater, Devin Townsend, Scar Symmetry, Alter Bridge. Insomma un occhio al presente senza rinnegare ovviamente quanto precedentemente prodotto. Abbiamo all’attivo un totale di sei autoproduzioni e circa una cinquantina di brani che spaziano su più generi. La fortuna di questa band è sempre stata la capacità e la voglia di ogni membro di non fossilizzarsi su un genere e cercare di acquisire schemi compositivi non solo legati al metal per cercare di trovare nuovi modi di comporre. Con il mio arrivo nel 2002 la composizione è cambiata ulteriormente. Abbiamo dato importanza al ruolo della voce. Nel prog essa assume un ruolo fondamentale. Se non si riesce a dare la giusta amalgama e i giusti tempi alle partiture degli altri strumenti si può facilmente finire in composizioni sterili e poco fruibili. Credo che sia i brani presenti nel nostro promo da voi recensito , sia i nuovi brani che potrete trovare in questi giorni sul nostro nuovo myspace, rendano l’idea delle possibilità che la commistione di più generi offre.
Su cosa basate principalmente i vostri pezzi e quali sono i vostri punti di riferimento ?
La cosa strana (anche per chi ci viene a trovare durante le prove) è che nasce tutto spontaneamente e insieme. Non esiste il compositore unico e assoluto. raramente può accadere che un membro del gruppo porti in studio già mezzo brano completato ma, nel 99% dei casi, Aurea significa improvvisazione. Ci buttiamo sfruttando senzazioni e possibilità che si scoprono man mano. Cerchiamo di vedere dove ci porta il brano. Magari questo ci porta a discussioni: ognuno dice la sua. Ma cmq è qualcosa di positivo. Si dibatte su come sviluppare il brano fino a che non si trova qualcosa che soddisfi tutti. Mi piace molto Questo aspetto. Alla fine fare musica vuol dire soprattutto stare insieme e cercare di impegnarsi per Creare qualcosa di musicale e di inedito.
I nostri punti di riferimento a livello composito sono sempre stati i Dream Theater ma non siamo di certo la solita band che copia spudoratamente qualcuno.
Non avrebbe molto senso farlo. Esistono quintali di band che suonano tutte uguali. Noi di solito cerchiamo di eliminare dalla mente possibili influenze. Non abbiamo mai copiato un riff..al massimo solo uno spunto sull’arrangiamento, sull’ Armonia.
Siamo anche abbastanza fortunati nel senso che non abbiamo mai sofferto di “cali compositivi” nonostante le poche soddisfazioni ottenute con la musica.
Cosa non ti piace del metal in Italia e cosa cambieresti ?
Le etichette discografiche sono una schifezza in mano ai soliti quattro sfigati che le monopolizzano.
Ci sono quintali di side project di gente che registra i cd in casa con batterie finte fatte al computer.
Ci sono persone invidiose che se la tirano ovunque e non sanno neanche suonare. Insomma vige la mediocrità. Manca la passione per la musica, manca la cultura del concerto. E se andiamo a vedere mancano pure gli ascoltatori. Ci sono sempre meno metallari.
In questo paese manca veramente tutto. Genova poi, città storica per il metal italiano, continua a sfornare prodotti interessanti inascoltati. La cosa che mi fa più pena è che anche in un mondo come il metal italiano dove se vendi 3000 copie è gia tanto , c’è la mafia e se nn sei qualcuno (o ti manda qualcuno) non otterrai mai un contratto. È uno schifo. È vergognoso.
Miglior gruppo italiano e più sopravvalutato gruppo italiano ?
Scusate il campanilismo ma pollice alzato per le leggende Sadist, Detestor, Roberto Tiranti.
Visto che conosco tutte le band italiane in circolazione non posso non citare i pressoché sconosciuti Mystere de notre dame, gli ottimi Edenshade e i grandissimi Empty tremor!
(ragazzi “Eros and thanatos” è il capolavoro assoluto del metal italiano”)
Il gruppo più sopravvalutato? Guarda a me piace sempre dire quello che penso…è innegabile che per una band come la nostra, nata nel 1997 sia difficile vedere gruppi passare avanti e ottenere contratti con produzioni mediocri.
Nonostante ciò non è tanto l’invidia, quanto la constatazione della mediocrità delle produzioni made in italy che mi fa dire che sono più le band inutili che quelle valide. Ragazzi guardatevi bene i giornali metal…sono pieni di marchette. Molto meglio affidarsi alle zines.
I roster delle labels sono pieni di marchette. Poi ci si lamenta che si comprano pochi cd? Ma guardiamo un po’ le band che ci vengono proposte? C’è talmente tante uscite e tanta spazzatura in giro che l’unico modo per scoprire i dream theater del futuro sarebbe fare il recensore di lavoro. È ormai persino impossibile seguire la scena. Ormai tutti suonano, tutti se la tirano. Tutti fanno finta di avere l’endorsment!Tutti hanno un progetto incredibile tra le mani. Siamo veramente patetici noi italiani. Personalmente credo che in Italia non sia uscito niente di interessante negli ultimi 4 anni. Ricordatemi voi qualcosa di memorabile. Non importa il genere..parlo di cd come “tribe” dei Sadist o “Return to heaven denied” dei labyrinth o perché no “symphony of enchanted lands” dei rhapsody e così via. Cd che in un modo o nell’altro entrano nei tuoi ricordi.
Cosa ti ha dato la musica e cosa vorresti darle tu ?
La musica è una forma di disalienazione da una realtà che col passare del tempo ci sta schiacciando. Il peso del lavoro e le preoccupazioni ci permettono di dedicare sempre meno tempo alla Musica. Nonostante ciò e nonostante l’assenza di un contratto noi continuiamo a suonare per noi stesssi. Siamo sempre stati i migliori e più cattivi giudici di noi stessi. E se oggi abbiamo dei brani che funzionano bene, forse ciò è proprio dovuto all’assenza di un contratto. La voglia di migliorarsi sempre deriva dal fatto che non sei ancora arrivato al punto di partenza: il contratto discografico. Viviamo per il piacere di suonare , di creare insieme qualcosa di importante. L’unico rammarico è vedere una scena metal invasa da etichette che non concedono nulla a chi ha da dire qualcosa. Spero che chi legge queste righe abbia voglia di fare un salto su myspace e abbracciare la nostra causa e la nostra musica. Siamo quelli che continuano a lottare nonostante le sfortune. Non si può tornare indietro ma sipuò sempre continuare a provarci.
Se il mondo non ti considera è indifferente. L’importante è vivere il momento.
Come disse Cesare “L’uomo presta fede a ciò che desidera”.