Piace, ogni tanto, rendersi conto di quanto il metal, che è quello di cui ci occupiamo, ma in generale tutta la musica, abbia radici ovunque. Gli Azmaveth sono addirittura del Costa Rica , e pensare che un genere come il death/black metal di cui si occupano i nostri, abbia preso piede anche in zone come quelle, ha dell’incredibile.
Non stiamo qui a sindacare su quanto abbia senso proporre certe sonorità al di fuori di un’area geografica come il nordeuropa, visto che il black lì è nato e non poteva essere altrimenti, visto quanto l’atmosfera nordica ha significato nella mentalità dei musicisti coinvolti. In questo caso mi limito ad analizzare solamente l’aspetto musicale del gruppo.
I Dissection sembrano essere l’influenza principale degli Azmaveth, visto l’ensemble di partiture più prettamente black metal, miste ad innesti più melodici come insegna la scuola death svedese, che rendono l’ascolto più scorrevole e fluido. A favore del combo giova sicuramente il fatto di proporre delle songs abbastanza “personali”, che hanno la capacità di distinguersi un po’ una dall’altra e non risultare impastate e ripetitive. Da sottolineare anche una produzione abbastanza azzeccata e “fredda” che ben si adatta allo spirito generale dell’opera.
A mio avviso i punti oscuri sono due. In primis l’uso un po’ sproporzionato delle tastiere. Troppo evidenti, troppo in primo piano, credo che se fossero state poste più in sottofondo dando più spazio agli altri strumenti, l’effetto sarebbe stato davvero più convincente. Poi il numero dei pezzi. Sì perchè se le tracks indicate sono ben tredici, il numero effettivo delle canzoni è sei. Ci sono addirittura un’intro, un’outro, e cinque “interludi” di pochi secondi che nulla servono se non a spezzare l’ascolto. Non era meglio forse aggiungere un paio di pezzi in più togliendo tutti questi escamotage utilizzati solo per far numero?
In conclusione, un album senza infamia e senza lode, ascoltabile sì, ma che non aggiunge nulla di nuovo ad una scena a dir poco satura. Non si pretende di risultare innovativi proponendo questo tipo di musica, ma certo, un po’ di potenza e convinzione in più nei propri mezzi non avrebbero per niente guastato.