Senza sussulti, ma con una solidità davvero invidiabile. E’ così che, a distanza di sei anni dal precedente ‘Here To Save You All’, i Backdraft tornano su quelle scene che con tanta generosità li avevano accolti all’epoca del promettente debutto.
Concorde con la propria dottrina, e contrariamente alle etichette di potenziali fenomeni che audacemente gli era stata incollata addosso, il sestetto svedese piazza un altro colpo centrato, asciutto ed onesto. Da fedeli prodi della scena southern rock, fedelissimi al credo di band come ZZ Top ed Allman Brothers , la band scandinava regala tre quarti d’ora di un piacevolissimo connubio tra il calore del southern stesso e la “praticità” dell’hard svedese. Disquisizioni che in altre parole significano rock’n’roll nell’accezione più classica del termine. I brani dei ragazzi hanno feeling, varietà ed, anche e soprattutto, una semplicità che rende il tutto maledettamente robusto e perfetto. Un rilancio agile e significativo dei temi che avevano caratterizzato il disco precedente. C’è una voce calda, melodica e coinvolgente, c’è la produzione seventies, c’è l’alternanza tra desertici arpeggi e riff dal sapore etilico. Un armamentario che, insomma, appare sufficientemente completo e soddisfacente per un ascoltatore conscio del prodotto, in cerca di quella genuinità sempre più punto latente di produzioni moderne. Veri e rispettabili.