Prendendo a modello l’hard rock/AOR degli anni ’80, Journey in testa, ma anche alcuni esempi di rock progressivo tipici dei seventies, i toscani Bad Memories confezionano il loro primo demo di 4 tracce e lanciano sul mercato il loro prodotto consigliati dall’esperienza di Cristiano Bertocchi (bassista dei Vision Divine ed ex-Labyrinth) in veste di produttore artistico. Viaggiando sui binari già citati, il dischetto non riserva particolari sorprese, seppur risultando piuttosto gradevole all’ascolto. La prima canzone, Tears Of Anger, si fa strada nello stereo forte di un buon ritornello, mentre Reach The High si segnala per una buona conduzione da parte delle tastiere di Federico Meranda, il quale potremmo dire sia il vero protagonista, insieme al cantante Francesco Fagiolini, del disco. In effetti una scelta che pare poco azzeccata è quella di aver relegato in secondo piano la chitarra di Enrico Dal Canto, la quale appare sovrastata nel mix dal resto degli strumenti. Questo fattore porta ad un ammorbidimento generale del sound e, di conseguenza, fa perdere d’impatto la musica del quintetto. Tornando all’analisi dei brani, la titletrack piace parecchio per un approccio quasi pop e per un’ottima prova del singer, il quale appare più sicuro su registri medi che non su quelli alti ed infatti si tratta della canzone migliore delle quattro. Chiude infine Forced To Be A Stranger, semi-ballad dal fortissimo retrogusto anni ’80 e che ben si amalgama con gli altri brani. Compositivamente parlando, “Never Too Hard” è un ottimo lavoro, scritto con perizia ed attenzione ai particolari, ma purtroppo la nota dolente è una registrazione che non ne enfatizza i lati migliori, ponendo effettivamente l’accento sulle migliorie da apportare in futuro. Nel frattempo, il consiglio è quello comunque di ascoltare quanto proposto da questi ragazzi, sperando che sappiano intraprendere la giusta strada.

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