Adorati dai fan della musica estrema, i Behemoth sono ormai una vera e propria garanzia. Lasciatosi alle spalle il black metal degli esordi hanno saputo creare, col passare degli anni, uno stile musicale molto personale e inconfondibile, capace di distinguerli dal marasma odierno del metal estremo.
“Demigod” è la loro nuova creatura che porta si avanti il discorso musicale intrapreso dai precedenti “Thelema6” e “Zos kia Cultus” donandogli però un tocco black, epico e maligno nelle melodie.
I riff scorrono a valanga e la sezione ritmica di Inferno ed Orion è quanto mai più vicina ad uno schiacciasassi; musicisti provetti che giocano con le proprie capacità tecniche accelerando, rallentando e costruendo intricate architetture sonore… insomma, un suono granitico e oppressivo come ormai i nostri ci hanno abituato da tempo.
Difficile trovare un brano più bello o significativo data la compattezza di “Demigod” e difficile, quindi, è anche trovarne uno che stona nel contesto.
Maestosa l’opener “Sculpting The Throne Of Septh” così come l’epica titletrack, dalle melodie oscure. Degne di nota (anche se lo sono tutte) sono anche la rocciosa “Conquer All”, dall’incedere lento e soffocante così come la cattivissima “The Nephilim Rising” che strizza qua e là l’occhio ai Morbid Angel. Impressionante “Towards Babylon”, con dei riff ultra veloci incastonati perfettamente al drumming scatenato di Inferno, ascoltare per credere e bella la conclusiva “The Reign Ov Shemsu-Hor” così ricca di sfumature sonore da non annoiari nonostante sfiori gli otto minuti e mezzo. Assolutamente 0 innovazioni ma, di fronte a tanta bravura…….. chissene?!?
Nient’altro da dire per il nuovo capitolo Behemoth, se li apprezzavate li apprezzerete anche oggi e non negherete mai la loro classe.