Terzo album per i Beyond Twilight, geniale metal band danese dedita ad un prog metal davvero raffinato ed ispirato. Rimasto piacevolmente colpito dai due precedenti lavori della band in oggetto è con grande interesse, quindi, che mi appresto ad ascoltare questo nuovo e geniale “For the love of art and the making” album che ci regala quaranta minuti di musica davvero ben suonata, congeniata e ottimamente arrangiata con melodie capaci di concentrare l’attenzione e stupire per l’incredibile fattura e maestria con cui sono state composte.
Questo nuovo album della band danese è un lungo concept album costituito da un’unica traccia suddivisa in quarantatré movimenti: ogni sezione è come una piccola parte di un puzzle e, come spiega la band stessa, in base a come noi decidiamo di comporlo potremo avere una visione differente del disco.
Musicalmente parlando “For the love of art and the making” è un album complesso che vede come solida base quel prog metal massiccio che già aveva fatto capolino nel precedente “Section X” unito questa volta ad orchestrazioni classiche e talvolta rinascimentali che lasciano l’ascoltatore praticamente stupito proprio grazie alla classe e all’immediatezza con cui la band riesce ad eseguirle passando sopratutto da parti aggressive e tirate a momenti più pacati e quieti che vedono violini, flauti e tastiere protagonisti assoluti, autori d’eccezionali movimenti che ben spezzano l’andamento dei brani rendendo quindi quest’album ancora più coinvolgente e personale. E non basta solo l’ottima prova del nuovo ingresso della band, il singer Björn Jansson che si vede continuatore del lavoro iniziato da Jorn Lande nel debutto “The devil’s hall of fame” e da Kelly Sundown Carpenter presente nel precedente “Section X”; tutta la band è praticamente coinvolta, ognuno con un ruolo decisamente principale e mai secondario. Tutti i sei Beyond Twilight si danno battaglia per quaranta minuti di musica ognuno come se volesse dimostrare le proprie doti musicali ma mai cercando di prevalere sui propri compagni. È praticamente inutile cercare di descrivere ogni passaggio data la complessità di quest’opera musicale. Certamente momenti come “Blackened in my eyes” e le successive “Temptation” e “Fiery woman” sono quanto di più ingegnoso ho mai ascoltato da molto tempo a questa parte con parti cupe e claustrofobie orchestrazioni che vanno a fondersi con movimenti metal davvero massicci ed inquietanti grazie anche alla presenza di un angosciante organo da chiesa e di un coro di voci che ben esaltano la drammaticità di questo concept. Ancora gli estratti potrebbero essere tantissimi e tutti di gran valore artistico e musicale.
“For the love of art and the making” è un lavoro unitario, compatto e ben strutturato. Poteva essere il classico passo più lungo della gamba, ma I Beyond Twilight hanno saputo dimostrare di sapersi concentrare sulla musica e sono riusciti a creare un album ricco di passione e feeling. Assolutamente da avere per tutti quelli che amano il prog metal unito ad orchestrazioni classiche e rinascimentali davvero ben eseguite e assolutamente eccellenti che rivelano quanto la band di Zierler e soci sia davvero un gran gruppo, degno di nota.