La Underground Symphony è un’etichetta che si è sempre contraddistinta per la ricerca di gruppi sconosciuti e di valore nel panorama power meral italiano. Non le è quindi sfuggito il giovanissimo gruppo dei Blackwings, formatosi nel 2005, la cui età media ad oggi è di circa 21 anni. Nonostante la loro veneranda età i cinque ragazzi dimostrano un’ottima vena creativa e un’ottima prova in sede esecutiva. La produzione impeccabile è invece stata affidata al chitarrista dei DGN Simone Mularoni e a Gabriele Ravaglia e le registrazioni sono state effettuate ai Fear Studios.
La musica che viene proposta non ha nessun elemento di originalità, ma è talmente fresca e grintosa, talmente incisiva da avermi catturato sin dal primo ascolto, e dopo svariati ascolti l’impressione originale, il divertimento nell’ascoltare Sacred Shiver sono rimasti assolutamente invariati. Certo lo’influenza i Helloween ( i primi), Stratovarius, Rhapsody, e così discorrendo è sempre evidente, mai nascosta per di più, ma la grinta e la spontaneità riversata dai nostri è sicuramente encomiabile. C’è anche da dire che questo è il loro primo album ufficiale e per un gruppo fondato solo tre anni prima da ragazzi poco meno che maggiorenni fa molto più che ben sperare, sempre che vengano sostenuti adeguatamente dall’etichetta, ma soprattutto dal pubblico comprando questo album che farà sicuramente la felicità di tutti gli amanti del power veloce e dinamico.