L’adesione al conformismo dettato dal genere che si va a proporre nella propria opera potrebbe anche non essere un danno se la band che ne è artefice riesce ad utilizzare espedienti che ne attenuino l’evidenza. In quest’ottica per un gruppo che, come i Blood Thirsty Demons, propone un Horror Metal molto ispirato da pionieri come Black Widow e Death SS non è il massimo presentarsi al pubblico con un album chiamato “Let The War Begin” dopo aver già dato alla luce un mini-cd il cui titolo era stato “Sabbath”. Anche gli ascoltatori meno attenti a certe sonorità avranno già capito che il benvenuto non è dei più originali.
Soprassedendo sull’aspetto lirico che, in ambito metal, sta sempre più assumendo una veste stereotipata si può senz’altro affermare che il lavoro in questione a livello prettamente musicale non risulta totalmente malvagio. La proposta dei due musicisti si assesta sul già citato Horror Metal retto sull’alternanza di accelerazioni di matrice heavy a tempi rallentati in stile doom farciti da atmosfere e contorni oscuri e strazianti. Niente da aggiungere nè da criticare per le dieci tracce caratterizzanti il disco che, seppur non inventando nulla, risulterebbero oneste e godibili senza un piccolo grande difetto. Se, infatti, il leader Cristian Mustaine attraverso quest’opera è in grado di farsi sufficientemente valere per qualità compositive non riesce a mantenere la stessa costanza quando si posiziona dietro il microfono con vocalizzi che, quando non assumono forma di scream, risultano noiosi, monotoni ma (quel che più conta) soprattutto tecnicamente non all’altezza del proprio ruolo.
Un disco in cui la sovrapposizione di particolari trascurati ha assunto un peso importante che ne ha sensibilmente intaccato la fattura. Per chi di questo genere, sempre meno ascoltato e proposto, non riesce proprio a farne a meno.