I Bloodlights sono la band che Captain Poon ha fondato dopo lo scioglimento dei Gluecifer e, come si può immaginare, lo stile musicale è rimasto lo stesso. “Bloodlights” contiene infatti dodici brani in pieno stile “rock scandinavo”, per cui aspettatevi pure la classica miscela energica di rock’n’roll e punk che già tanti altri gruppi ci hanno proposto. Purtroppo è proprio questo il limite dei Bloodlights, infatti, pur essendo il disco molto divertente (cosa fondamentale per questo genere), la sensazione di già sentito pervade tutto l’album e non credo che la longevità sarà molto elevata. Per quanto riguarda il confronto con la vecchia band, risulta subito evidente quanto Captain Poon, che non si limita alle chitarre e si cimenta anche con il cantato, non abbia il carisma e le capacità del suo vecchio compagno Biff Malibu (tuttavia svolge comunque un buon lavoro), inoltre i brani mi sono sembrati pervasi da una maggiore propensione alla commercialità (per quanto anche i Gluecifer fossero già molto “ruffiani” di loro…).
In definitiva i Bloodlights hanno debuttato con un disco piuttosto divertente nel suo genere, indubbiamente capace di intrattenere sul breve periodo, ma sicuramente non dotato delle potenzialità (nè per quanto riguarda l’originalità, nè per quanto riguarda il valore dei pezzi) necessarie a renderlo una pietra miliare del rock scandinavo.