Ho amato la voce di Bret Michaels con i suoi Poison negli anni ottanta, e continuo ad amarla nei Poison ancora oggi. Certi gruppi hard rock hanno segnato la mia adolescenza più di altri e certi cantanti anche. Bret Michaels non è mai stato uno dei miei cantanti preferiti, ma ne ho sempre apprezzato il gusto melodico e roccioso, e sentirlo resuscitato negli ultimi anni come personaggio di reality… bè non è proprio il massimo devo essere onesto.
E\’ uscito da poco il nuovo lavoro Custom Built, che non fosse altro per la data di pubblicazione non sarebbe un nuovo lavoro, o lo è solo in minima parte. Non riesco a capire il senso di un album del genere, fatto di un\’accozzaglia di generi dei più disparati, da versioni country Every Rose, dance Go That Far, pop nel senso più dispregiativo del termine Nothing To Lose, ammiccamenti pubblicitari Driven. Molti brani sono, come avrete notato, nuove versioni rifatte di vecchi e recenti successi.
Esperimenti mal riusciti. Bret Michaels deve pensare a continuare a fare quel che sa fare: rock. Poco importa se interamente o parzialmente country. Quando canta e suona in una brano rock il pezzo funziona, la sua voce si amalgama perfettamente, possibile che il brano in sè non sia granchè ma funziona. Ma lui è un uomo di spettacolo, di televisione, e pensa di poter pubblicare qualunque cosa solo per il fatto di essere una star, di dover scioccare per forza. Bè non è così. Un album deve essere sentito, e anche pubblicare nuove versioni di proprie canzoni deve essere fatto con serietà, senza massacrarle per poter dire: ecco sono una nuova versione. Si può anche scherzare con la propria musica, ma anche questo deve essere fatto bene.
Custom Built: un album riuscito solo a sprazzi.