Stavolta per parlare di questo disco potrebbe essere sufficiente il titolo: In mosh we trust! Eh eh, lo so, avete già capito almeno di cosa stiamo parlando. E che dire invece dell’urlatissimo slogan “you will never mosh alone”? Non è difficile intuire il contenuto del progetto Cajavero: canzoni da due minuti e mezzo senza tanti orpelli, tonnellate di riff, rabbia e intensità a cascata; nulla di nuovo in apparenza, eppure dietro titoli discutibili come “Satan Claus”, “Beware Of Policeman”, Prostitute Man”, “Mosh Or Die”, “Mosh n’Roll” c’è più sostanza di quanto si possa pensare. Da bravi toscanacci, i Cajavero portano con sè tonnellate di ironia e irriverenza, due caratteristiche che da sempre vanno a braccetto col thrash old school e che trapelano sin dal simpatico packaging tanto semplice quanto originale. Il fatto che la band non voglia prendersi eccessivamente sul serio non va a discapito di un prodotto che ha come punto di riferimento il thrash di gruppi quali S.O.D e Tankard con risultati più che buoni. Ciò che alla fine rende accattivanti i quattro fiorentini è quest’immagine “banditesca” un po’ a cavallo fra la Maremma e il New Mexico, ben sintetizzata da un pezzo come “El Cajavero”, spassosissimo esperimento di thrash metal cantato in spagnolo. Non sconvolgerà l’underground italiano ma è sicuramente una ventata di energia e divertimento che farà felici gli amanti del vecchio thrash duro e puro. E vai col mosh!